Il molestatore dei treni chiede scusa. "Non posso guardarmi allo specchio"

Probabile una perizia psichiatrica per il 27enne incensurato

Agenti della polfer (foto di repertorio)

Agenti della polfer (foto di repertorio)

La Spezia, 20 settembre 2018 -  «Mi  vergogno, mi faccio schifo anche a guardarmi allo specchio». Occhi bassi e voce sommessa, si è presentato così ieri mattina in tribunale davanti al giudice delle indagini preliminari Marta Perazzo, il ventisettenne di Porto Venere accusato di avere appoggiato la mano sul sedere delle viaggiatrici sui treni per le Cinque Terre, e di essersi masturbato. Accompagnato dall’avvocato di fiducia Davide Bonanni, ha recitato il mea culpa davanti al giudice, dichiarando di non ricordare neppure bene quello che era successo.

«Se potessi tornare indietro, lo farei», ha aggiunto chiedendo scusa per ciò che ha fatto. Da venerdì scorso si trova agli arresti domiciliari in seguito alla misura cautelare chiesta dal pm Maria Pia Simonetti nei suoi confronti per le molestie sessuali sui treni. E’ stato filmato dalla polizia ferroviaria e la vittima dell’ultimo episodio accaduto il 14 agosto scorso, una dominicana di 27 anni, lo ha denunciato.

Il colloquio col giudice Perazzo è durato una ventina di minuti e ora, con ogni probabilità, il ventisettenne che è del tutto incensurato e di buona famiglia verrà sottoposto ad una perizia psichiatrica, perché potrebbe trattarsi di una patologia. L’avvocato Bonanni ha presentato nel frattempo anche la richiesta di revoca della misura cautelare.

Secondo gli investigatori della polizia ferroviaria, il giovane che lavora come cameriere nelle Cinque Terre e prendeva il treno tutti i giorni, avrebbe colpito più volte, con almeno quattro vittime, anche se poi una soltanto ha sporto formale denuncia.

Il primo caso era stato segnalato addirittura un anno fa, ad agosto, con vittima una giovane spezzina. Ma è stato di recente che avrebbe ripreso a colpire. La descrizione delle vittime era sempre la stessa: un giovane, magro, con i capelli corti e uno zaino in spalla. Allora gli agenti hanno iniziato ad effettuare dei servizi in borghese sui treni in partenza dalla stazione centrale della Spezia e diretti alle Cinque Terre e in Riviera. Ad aprile il molestatore aveva preso di mira una turista, che aveva segnalato il giovane nei dettagli e soprattutto indicato la scritta che aveva sul giubbotto. Costui, pertanto, era stato identificato al momento della discesa alla stazione di Corniglia.

Massimo Benedetti