Mix di azioni per abbattere i fumi in porto

Ai blocchi di partenza le progettazioni per l’elettricazione dei moli ma si lavora anche al sistema di aspirazione da connettere alle navi

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Ammontano a 200mila gli euro impegnati dall’Autorità di sistema portuale per la prima fase della progettazione finalizzata all’elettrificazione del molo Garibaldi e del nel nuovo molo crociere. Già appaltato - il 19 maggio scorso - l’incarico per la progettazione della cosiddetta cabina di trasformazione (preposta a modulare la tensione elettrica a misura dei bisogni delle navi). Se lo è aggiudicato, per 80mila euro, tutto compreso, un raggruppamento di imprese costituito da due aziende fiorentine, la Azur Energy srl e la Gpa srl. Il termine ultimo per presentare il lavoro è il 3 luglio. Imminente la chiusura dei termini per la presentazione delle offerte che riguardano il progetto (per 120mila euro) degli impianti da stendere sui moli, prese comprese. Per la realizzazione delle opere occorreranno 17 milioni di euro, di cui 5 per la cabina di trasformazione, il resto per la distribuzione. Le risorse saranno attingibili dal Pnrr, a due condizioni: che alla fine dell’anno ci sia prova dell’avvio delle procedure (con possibilità indotta di un primo trasferimento di denaro) e che nel 2026 le opere siano completate (pena non solo il rischio di perdere il finanziamento e di restituire l’incamerato). Una corsa contro il tempo.

E non è la sola sul piano delle azioni per traguardare la prospettiva del porto sostenibile, ossia l’abbattimento dei fumi delle navi, soprattutto quelle da crociera. In parallelo sta prendendo corpo anche l’altro eco-progetto, quello del sistema di aspirazione dei fumi attraverso una chiatta dotata di un braccio telescopico per il ’risucchio’ e di impianti di ’lavaggio’ in sito. Il sistema è già in funzione nel porto di Los Angeles. Lì la chiatta si affianca alla nave ancor prima di arrivare ai moli (la logistica lo permette). Alla Spezia, ma anche alla Carrara, potrà accadere solo all’ormeggio. Il costo di un apparato è di 3 milioni di euro. Ancora da definire la dotazione per poter agire in parallelo su più navi. Capitolo aperto quello della gestione. Insomma, tanta carne al fuoco per... combattere il fumo. "La materia è tecnicamente complessa ed in evoluzione, sia in tema di elettrificazione delle banchine che di nuovi sistemi per l’aspirazione dei fumi. La prima è nelle prospettive di tutti i grandi porti. La seconda ci vede in prima linea insieme a Cagliari e Livorno" dice il presidente dell’Autorità di sistema portuale Mario Sommaria, convinto della necessità del mix di azioni per fronteggiare il bisogni ambientali e l’incognita dei tempi di configurazione delle navi dotate di ’spine’ che acquisire elettricità. "Occorreranno incentivi agli armatori. Ma questo non dipende dall’Autorità portuale, la cui missione è far funzionare il porto. Intanto ci stiamo attrezzando per l’aspirazione dei fumi, ribadendo la volontà di traguardare la sostenibilità ambientale dello scalo nelle more dell’evoluzione green in atto proiettata verso le navi alimentate a Gnl e ad idrogeno".

Corrado Ricci