I mitilicoltori pronti ad 'allargarsi': «Più spazio ai vivai dentro la diga»

Summit tra la cooperativa, la giunta comunale e vertici dell’Authority

Da sinistra, Alessio Palla, Federico Pinza, Eugenio Boni mostrano i progetti presentati

Da sinistra, Alessio Palla, Federico Pinza, Eugenio Boni mostrano i progetti presentati

La Spezia, 12 ottobre 2017 - Un ampliamento delle zone di allevamento, per far fronte al calo di produzione dell’ultimo periodo, e uno studio di fattibilità sull’apertura della diga foranea, per migliorare la circolazione tra acque interne ed esterne. È questo il bilancio dell’incontro di martedì tra una delegazione della Cooperativa Mitilicoltori Associati, il sindaco Pierluigi Peracchini, il presidente dell’Autorità portuale Carla Roncallo, il segretario generale Francesco di Sarcina e gli assessori Lorenzo Brogi e Anna Maria Sorrentino. Una flessione intorno al 40% rispetto al 2016, quella relativa alla produzione locale dei ‘muscoli’ nel corso di quest’anno.

Una mortalità dovuta alle temperature troppo elevate e alle scarse piogge, e accentuata dalla poca circolazione e dalla bassa ossigenazione della acque, che incidono negativamente sulla salute degli organismi.

Per cercare di rilanciare il settore, sono stati concordati con i mitilicoltori alcuni progetti per i quali Comune e Autorità Portuale dovrebbero attivarsi a breve. È stata prospettata un’espansione dei vivai esistenti, attraverso l’occupazione di tutta la zona classificata a uso mitilicoltura (fino a 500 metri dalla diga foranea). In aggiunta a quelli all’esterno della diga: i vivai Portovenere (in fase di assegnazione, mancano ancora pochi giorni) e Lerici.

«Anche se non è possibile ampliare le coltivazioni in tutta la superficie potenzialmente utilizzabile – spiega Federico Pinza, amministratore delegato della Cooperativa Mitilicoltori Associati –, si può lavorare sulle zone esistenti allargandole leggermente». All’interno della diga foranea, però, c’è il problema della presenza delle due boe utilizzate dalla Marina militare per le prove di tiro, che insistono a ridosso degli impianti di ‘muscoli’. Per permettere l’ampliamento delle coltivazioni, sia il Comune che l’Autorità portuale si sarebbero quindi impegnati a chiedere alla Marina di spostarle più indietro, a una distanza sufficiente dalle acque destinate alla mitilicoltura.

«È stato un incontro concreto – sottolinea Peracchini a ‘La Nazione’ –, in cui le istituzioni si sono impegnate a dare risposte per valorizzare e salvare l’attività dei mitilicoltori dalla situazione critica che si è creata nell’ultimo anno. C’è un impegno da parte del Comune e anche da parte dell’Autorità portuale».

Al centro della riunione anche l’eventualità che la Regione richieda la dichiarazione dello stato di calamità naturale per i muscolai, con la possibilità, eventualmente, di accedere al Fondo di solidarietà nazionale, grazie al quale potrebbero essere erogati contributi economici. «L’assessore Stefano Mai ha già preso in considerazione questa ipotesi e sta valutando tecnicamente la normativa», conferma Peracchini. Soddisfazione da parte dei mitilicoltori sull’esito dell’incontro: «La riunione si è svolta in pieno spirito di collaborazione – assicura Federico Pinza – e ci siamo dati appuntamento tra 15 giorni per un aggiornamento dei lavori».