Medici di famiglia col contagocce Dodici le postazioni scoperte in Asl5

Settanta le unità che servirebbero per coprire il fabbisogno della Liguria. Sos dalla segreteria Fimmg "Nonostante gli interventi di Speranza, serviranno almeno 5 anni per vedere la luce in fondo al tunnel"

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"In Liguria mancano 70 medici di base, di cui 12 in provincia di Spezia. Non siamo i messi peggio, fino allo scorso anno siamo sempre riusciti a coprire le zone carenti mentre in altre regioni questa criticità è annosa. Ma adesso il problema c’è e l’avevamo previsto da tempo". Parole di Maria Pia Ferrara, medico di base e presidente provinciale della Fimmg (federazione italiana dei medici di medicina generale). Sulla scia di una segnalazione ricevuta da un nostro lettore che faceva presente la difficoltà nel trovare un nuovo medico di base proprio nello spezzino, l’abbiamo contattata e il quadro che è emerso non lascia spazio alle interpretazioni. Questa carenza, senz’altro estendibile a livello nazionale, a detta della dottoressa Ferrara avrebbe radici passate e, nonostante gli ultimi interventi effettuati da Roberto Speranza, ministro della Sanità, bisognerà attendere 5 anni prima di vedere la luce in fondo al tunnel.

"Se fino a poco tempo fa per ciascun medico di base che andava in pensione corrispondeva un nuovo professionista abilitato ad esercitare – spiega la presidente provinciale della Fimmg - per via dei mancati interventi pregressi, e intendo il numero chiuso per entrare a Medicina e il numero molto stretto degli ammessi al corso di formazione per medici di medicina generale si è creata la situazione attuale". E a incidere sul netto peggioramento riscontrato nell’ultimo anno, almeno per quanto riguarda l’area di competenza di Asl 5, è stato il covid. "Di legge un medico di medicina generale può esercitare fino al raggiungimento del settantesimo anno di età – ha spiegato la dottoressa Ferrara – e nella nostra provincia, sino all’arrivo della pandemia il 99% dei medici di base così faceva. Dal covid in poi, e sia chiaro è lecito farlo, sono aumentati i pensionamenti dei medici di 68 anni e anche quelli di professionisti di età inferiore. Ma a questo non è seguito il ricambio generazionale". Ciò che emerso dal quadro stilato lo scorso marzo è al momento in Liguria non ci sono abbastanza medici e, anche chi è già formato riesce a trovare altre collocazioni. "Anche per via della mancata programmazione lungimirante degli ultimi 10 anni – prosegue – il nostro territorio si ritrova adesso ad avere 12 zone carenti che significa 12 postazioni scoperte - di cui 3 nel comune di Spezia, 1 a Castelnuovo Magra, 2 a Luni – e non siamo riusciti ad affidarle a nessuno. Il grido d’allarme lo lanciamo da tempo perché, pandemia o meno, ciò era prevedibile". Come fare quindi a tamponare la situazione? "Un bando è stato emanato e per 70 posti, ci sono state 40 domande. Quindi oltre ad aumentare il massimale di pazienti su base volontaria per quanto riguarda le zone carenti, il che significa che ciascun medico di base può passare dall’avere 1500 pazienti ad averne in carico 1800, credo che verso fine mese sarà promosso un bando per corsisti".

I corsisti, cioè coloro che stanno svolgendo il corso triennale di formazione per medici di medicina generale, come già sta avvenendo in altre regioni, potrebbero quindi iniziare a esercitare prima chiaramente con un massimale di pazienti ridotto rispetto a chi è già formato e abilitato in toto alla professione. Aumentare il carico di lavoro per i medici e introdurre al mondo del lavoro chi ancora sta studiando per poter esercitare questa professione: queste al momento paiono essere le vie praticabili per tamponare una situazione critica.

Elena Sacchelli