Maltempo: Gli acrobati sui moli per mettere in sicurezza le navi fuori controllo

Il lavoro dedli ormeggiatori e le fasi del maltempo

Porto della Spezia

Porto della Spezia

La Spezia, 1 novembre 2018 - IL MESTIERE dell’ormeggiatore all’interno di un porto è molto delicato; l’esperienza non è mai troppa, l’errore dietro l’angolo. Eppure di loro non si sente mai parlare se non quando ahimè, ci sono grandi tragedie. Già, perché un errore per loro è fatale, senza mezze misure. Federico Colotto, di Lerici, ormeggiatore nel porto della Spezia, nei giorni scorsi di forte maltempo ha collaborato al salvataggio di ben tre navi con la sua squadra.

Quale è stato il giorno peggiore? «Sicuramente lunedì. Una giornata interminabile e sfiancante. I nostri interventi sono sempre in collaborazione con i rimorchiatori e i piloti del porto, su disposizioni della Capitaneria. Il maltempo imperversava edha reso tutto più difficile. Ci sono volute almeno tre o quattro ore per mettere in sicurezza ciascuna delle navi su cui siamo intervenuti, per fortuna tutte senza gravi danni.

A quanti interventi hai partecipato?

«A tutti quelli che ci sono stati. Il primo, al largo Mario C, alle 9.30 del mattino. C’era tempesta piena, il vento soffiava a 171Km/h. La nave ha strappato gli ormeggi ed è andata a sbattere contro il molo Pagliari. Il secondo è stato quello sulla nave da crociera Celebrity Costellation alle 15. Lì è stato delicato perché le due navi da crociera che erano all’ormeggio del molo Garibaldi erano molto vicine e quella che ha strappato gli ormeggi è andata a collidere contro la Costa, intraversandosi dentro al porto. Per fortuna i rimorchiatori sono riusciti a respingerla e riportarla alla banchina. Infine l’ultima alle 20, il traghetto Le Rife, di circa 100 metri, che a Muggiano, alla Navalmare. ha strappato gli ormeggi ed ha travolto pontili e barche che le stavano attorno».

Cosa vuol dire mettere in sicurezza una nave?

«Significa assicurarla alla banchina attraverso il passaggio di molti cavi che ne garantiscano la sicurezza dell’ormeggio così da evitare danni alle persone ed alle strutture».

Si poteva evitare qualcuno di questi interventi, ci sono stati errori in fase e di gestione dell’ormeggio?

«No assolutamente, nessun errore umano. Solo la forza della natura».

Come funziona il vostro lavoro?

«Siamo a disposizione su tutto il litorale a prestare soccorso a imbarcazioni di qualsiasi genere. Sul canale 14 del VHF siamo in ascolto 24 ore, sette giorni su sette, in più ci arrivano chiamate dalla Capitaneria di richieste di soccorso. In una squadra siamo in otto.

Cosa non bisogna mai fare?

«Mai perdere la concentrazione, mai sottovalutare le condizioni meteomarine ed essere sempre prudenti. In mare il più piccolo errore può trasformare un salvataggio in una tragedia».

Valeria Antonini