"Maggiori misure di sicurezza per il rigassificatore di Panigaglia"

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Il rigassificatore di Panigaglia al centro del dibattito nell’ultima seduta del consiglio regionale. A pochi giorni dal decreto con cui il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, nel recepire quanto contenuto dal Decreto Energia, ha lanciato un servizio di collegamento tramite navi spola tra il rigassificazione di Panigaglia e i ’terminali di rigassificazione ubicati nel Mediterraneo’, in particolare con quelli della penisola iberica, il terminal di Porto Venere è stato oggetto dell’interpellanza presentata dal consigliere regionale di opposizione Roberto Centi (Lista Sansa, nella foto). Nel documento, Centi chiedeva alla giunta misure di sicurezza in rapporto ai volumi di traffico che saranno incrementati in seguito ai provvedimenti del governo sul rigassificatore di Panigaglia. "Il ministro Cingolani ha individuato Panigaglia come porta di accesso di volumi di gas molto elevati provenienti dalla Spagna. Si prevedono 90 gasiere l’anno, per una quantità di 10 milioni di metri cubi di gas al giorno. La Regione ha funzioni e competenze rilevanti in materia di industrie a rischio di incidente, chiedo se e quali ulteriori misure di sicurezza la Regione abbia adottato o adotterà in rapporto all’incremento dei volumi di traffico" afferma Centi. A rispondere all’interrogazione, l’assessore alle infrastrutture Giacomo Giampedrone, che ha spiegato come le uniche attività in corso sul polo riguardino due modifiche dell’impianto: il caricamento delle autocisterne con gnl e il rifacimento del pontile secondario. Questi progetti sono sottoposti al procedimento di Via nazionale, che è in fase istruttoria al Mite, con la Regione che tramite Arpal, ha presentato le proprie osservazioni di natura ambientale.