Indagini dei carabinieri: il lupo morto a Lerici non è stato avvelenato

Nessun boccone tossico trovato dai forestali e dall'unità cinofila dedicata. Il sindaco presente alla perlustrazione

Unità cinofile antiveleno dei carabinieri

Unità cinofile antiveleno dei carabinieri

Lerici (La Spezia), 23 gennaio 2023 – Nessun boccone avvelenato ha ucciso il lupo ritrovato nei giorni scorsi sulle colline di Lerici.

Ieri i carabinieri forestali hanno effettuato una ulteriore perlustrazione della zona congiuntamente all’unità cinofila antiveleno dei carabinieri, composta dal conduttore e dal cane Baro, per accertare l’eventuale presenza di bocconi avvelenati e bonificare le aree interessate. L'accertamento è stato svolto in particolare della zona del rinvenimento della carcassa di lupo e si è spinto nelle zone attigue di Piano della Chiesa, Zanego e Montemarcello. Alle operazioni era presente anche il sindaco di Lerici, Leonardo Paoletti. L'ispezione ha dato esito negativo ossia non state trovate esche avvelenate.

Il lupo, ricordano i carabinieri forestali, è una specie protetta, non pericolosa per l’uomo in quanto non lo considera una preda, infatti nel mondo si calcolano solo 10 morti all’anno conseguenti ad attacchi alle persone, contro ad esempio le 35.000 morti causate da cani o le 100.000 causate da serpenti. Negli ultimi anni è stata inoltre riscontrata la diffusione dei cosiddetti 'lupi confidenti', esemplari che si abituano a vedere l’uomo senza allontanarsi troppo, perché hanno imparato a frequentare le aree vicine ai centri abitati attirati da residui di cibo lasciato all’esterno per gli animali domestici o disponibili presso le zone di conferimento dei rifiuti nei mastelli della raccolta porta a porta.

Nel caso di sospetti casi di avvelenamento i nuclei cinofili antiveleno dei carabinieri prevengono e minimizzano le conseguenze del veleno sulla fauna perché sono in grado di individuare e rimuovere bocconi e carcasse avvelenati con qualsiasi sostanza tossica. In Liguria il nucleo cinofilo antiveleno dei carabinieri è stato istituito lo scorso anno e opera in tutta la regione.

Sono molte le motivazioni che scatenano l’uso del veleno tra queste ci sono la difesa del bestiame e delle specie cacciabili dalla predazione dei lupi e l’eliminazione dei cani vaganti.

Il risultato, però, non è la soluzione del problema, ma la morte di numerosi altri animali, spesso appartenenti a specie minacciate, che non sono il bersaglio di chi, criminalmente, pone il boccone avvelenato.

Marco Magi