Lo yacht modulabile in attesa di armatore

La sfida di Antonini Navi in tempi di Covid-19 per dare continuità di lavoro alle maestranze, tutte italiane. La regia di un team spezzino

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Impostare la costruzione di un superyacht ancor prima che lo stesso sia stato ordinato. Una sfida, tanto più ardita in tempi di emergenza Covid-19. Una sfida che passa dal golfo, da Pertusola, per volontà e impegno di un team, tutto spezzino, destinato a fare scuola, là dove il leit motiv è quello della fiducia nel futuro e il progress della produzione modulare è garanzia di posti di lavoro: 250 addetti, tutte maestranze italiane, circostanza tanto più da rimarcare di questi tempi. Il teatro dell’impresa è lo stabilimento del Gruppo Antonini che ha fatto e fa la storia della piattaforme petrolifere. La produzione di queste, al top della tecnologia, prosegue. Ma ad essa è stata affiancata anche la produzione del brand Antonini Navi, la nuova realtà spezzina della nautica di lusso che tesaurizza le esperienze dei vari componenti del team: al proprietà del cantiere, la Famiglia Antonini; il suo ideatore e direttore commerciale, Aldo Manna e il famoso designer e architetto navale,Fulvio De Simoni.

"L’innovazione e la flessibilità nelle costruzioni navali sono concetti fondamentali nella storia imprenditoriale del Gruppo Antonini. Questa stessa filosofia di lavoro è stata adottata anche per Antonini Navi, il nuovo brand del gruppo dedicato ai superyacht e recentemente lanciato sul mercato" spiega Aldo Mamma, ideatore della “Utility Platform 40”, evidenziando il felice incontro di volontà con l’esponente della famiglia, Simone, più direttamente impegnato dell’operazione, Ceo di Antonini Navi.

Parliamo di questa...

"Per il primo progetto firmato Antonini Navi abbiamo deciso di applicare al mondo dei superyacht in metallo una nuova e rivoluzionaria metodologia costruttiva creando una piattaforma modulare pre-compartimentata e multifunzionale studiata nei minimi dettagli che permette di iniziare una costruzione autofinanziata dal cantiere di un Superyacht in acciaio dando la possibilità al futuro cliente non solo di personalizzare l’unità, i suoi interni, ma addirittura di scegliere la tipologia e il concept a costruzione avanzata".

La base di partenza?

"Il blocco centrale di 26 metri, quello in fase di costruzione".

Il concetto del Lego, scafo estensibile e modulabile...

"È un percorso complesso, che richiede indubbie capacità da parte dell’ufficio tecnico, una sinergia totale col designer di grande talento e, soprattutto importanti investimenti in ricerca e progettazione, caratteristiche che al Gruppo Antonini, leader nelle carpenterie metalliche, non mancano".

In gioco?

"La realizzazione di uno yacht dislocante di circa 40 metri di lunghezza la cui architettura navale, ingegneria e compartimentazione interna si adatta perfettamente a tre differenti sovrastrutture: motoryacht, crossover e explorer, tutte disegnate da Fulvio De Simoni".

Punti di forza?

"La riduzione drastica dei tempi di consegna. Avere già sviluppato e realizzato l’architettura navale, l’ingegneria e la costruzione di un blocco centrale lungo circa 26 metri, lasciando aperta la possibilità di scegliere la sovrastruttura ed appendici, diminuisce il tempo di consegna finale quasi del 30%".

Corrado Ricci