Liguria in giallo da lunedì. Ecco cosa cambia

Ma Toti è contrariato per la rigidità del Governo: "Dover tornare a casa alle 22 significa non usufruire dei servizi che riapriranno"

Immagine di repertorio

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La Spezia, 23 aprile 2021 - Non c’è ancora l’ufficialità ma il percorso è tracciato: la Liguria cambia colore. "Posso anticipare una notizia che dovrà essere confermata dal report settimanale del Cts e dalle ordinanze ministeriali: la Regione Liguria si conferma in fascia gialla, con un indice RT abbondantemente sotto l’1. Da lunedì 26 dunque dovremmo essere nuovamente in quella fascia di rischio e seguiremo le regole sulle riaperture che verranno stabilite". Usa il condizionale il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti nel corso del consueto aggiornamento serale di ieri. Il punto è intriso di soddisfazione per il calo dei positivi ma anche di insofferenza per gli atteggiamenti del Governo: "Oggi abbiamo avuto una nuova riunione straordinaria della Conferenza regioni convocata dal presidente Fedriga. C’è delusione e anche stupore su alcune decisioni prese mercoledì. Speravamo che le regioni potessero dare un contributo che era di semplice ragionevolezza e moderazione, non particolarmente distonico rispetto alle linee del governo".

Il cahier de doléances è così articolato: "Avevamo chiesto solo aggiustamenti perché queste riaperture potessero essere effettive e potessero non essere vissute quasi come provocazioni in taluni casi, vista la difficoltà del momento: così non è stato. Avevamo chiesto di utilizzare gli spazi interni degli esercizi pubblici che verranno riaperti, anche perché il tempo ballerino di questa primavera lo renderebbe necessario, ma la risposta è stata negativa; abbiamo chiesto almeno il prolungamento di un’ora del coprifuoco, ma anche su questo non c’è stata risposta positiva e me ne dispiaccio. Dover tornare a casa alle 22 vuol dire in molti casi non poter usufruire dei servizi che riapriranno". La prospettiva è quella di aspettare di conoscere nel dettaglio il tema dei pass vaccinali per gli spostamenti per commentare nel merito, vista la delicatezza del tema". Le riflessioni del governatore sulle prescrizioni del governo suonano così: "Chiudere i ristoranti all’interno ma aprire cinema e teatri. Abbiamo chiesto dunque un’ulteriore riflessione al Governo e rapide verifiche per capire se non sia possibile tornare su quelle decisioni". Intanto ieri il governatore ha incontrato tutte le categorie economiche liguri, i rappresentanti Anci e i sindacati per discutere anche con loro il piano riaperture e ragionare sulle misure da prendere nelle prossime settimane". E’ stato preso un impegno: "Abbiamo avviato un confronto produttivo sia sui bandi sia su aspetti importanti come l’uso gratuito del suolo pubblico ai locali che apriranno all’aperto. I comuni stanno procedendo in questo senso e la Regione li segue sulle aree demaniali: domani l’assessore Scajola porterà in Giunta una pratica che equipara il suolo pubblico dei comuni alle aree demaniali, in modo da poter aiutare chi ha una concessione su un’area demaniale".