Liguria in zona gialla, i ristoratori: "Servizio al tavolo, finalmente un po’ di respiro"

Da lunedì gli esercenti riaprono: "Pronti a tirare fuori i tavoli"

Il rientro in zona gialla fa tirare un sospiro di sollievo agli esercenti

Il rientro in zona gialla fa tirare un sospiro di sollievo agli esercenti

La Spezia, 28 febbraio 2021 - Ultime giornate di febbraio segnate dalla zona arancione, la Liguria si tinge di giallo. Sbocciano le mimose e spuntano i primi fiori, ma il vero sospiro di sollievo, anche se nei limiti della consapevolezza, è dato dal ritorno nella fascia di rischio basso. I ristoranti e bar potranno tornare a servire ai tavoli, sia dentro che fuori dal locale, le giornate di sole previste fanno ben sperare e si iniziano a tirare fuori i tavolini per arrivare pronti alla riapertura. Per i baristi e ristoratori il colore della regione è un fattore fondamentale per valutare gli ordini e i possibili incassi.

Giuliana Palumbo, de Il Giova Bar, sottolinea: "Per noi il ritorno la zona gialla è un momento di ripresa, avendo un bar da colazione, è importante che ci sia passaggio. La zona arancione e la zona rossa causano una diminuzione degli spostamenti, la gente ha paura e preferisce fare colazione in casa, specialmente se l’alternativa è un caffè al volo in mezzo alla strada." Per portare avanti attività come bar e ristoranti l’organizzazione è una priorità, per questo il cambio di colore e le comunicazioni anticipate riguardo ai cambi di colore orientano le scelte dei proprietari.

Francesca Gotelli, del Nuovo Bar Chiodo, dice: "Quando si va in zona gialla è necessario ordinare più roba, chi fa colazione da seduto è più invogliato a prendere brioches o pezzi di focaccia, lo stesso vale anche per gli aperitivi, per molti bere qualcosa significa anche avere qualche stuzzichino, perciò quando non si può stare seduti al tavolo la vendita di cocktails cala moltissimo." Per i bar specializzati nella preparazione di pranzi veloci e di aperitivi la differenza è abissale. "Chiudere alle 18 e non fare servizio al tavolo significa vendere soltanto il 10% rispetto a quando si può garantire il servizio – spiega Fiorenzo Capossela del bar Elixir –. Per questo ritorno in zona gialla abbiamo ordinato un pochino più cibo, ma non ci siamo sbilanciati, la paura di tornare in zona arancione rimane. Abbiamo tanto spazio a disposizione nella sala interna e nel dehor, cercheremo di garantire la massima sicurezza, facciamo la nostra parte per evitare rischi."

Il tema della chiusura serale viene evidenziato da molti, la domanda più frequente è: se manteniamo le stesse norme di sicurezza, perché non far aprire almeno fino alle 22? Alcuni sostengono inoltre che un’apertura dei locali che garantiscono il distanziamento aiuterebbe a diluire gli assembramenti di persone per strada, specialmente nelle vie più strette. Per i ristoranti e pub la chiusura alle 18 è un problema non da poco, ma sicuramente il ritorno in zona gialla funge da consolazione parziale. Giovanni Pagano e Marianna Guerra del The Murphy’s Pub raccontano: "Non abbiamo ancora fatto una grande spesa perché siamo incerti sulla durata della zona gialla e vogliamo vedere come si evolverà la situazione, per noi l’asporto va a momenti: in alcuni giorni abbiamo tantissime ordinazioni in altri invece molte meno. Certamente avere di nuovo il servizio al tavolo ci rincuora, ci piace avere a che fare con i clienti, molti di loro hanno cambiato le proprie abitudini e vengono a pranzo anziché a cena e noi siamo molto grati". La voglia di tornare ad apparecchiare la tavola c’è, ma l’incertezza non permette alcuna spensieratezza.