Lerici, tradizione marittima avanti a fatica: "Ma ora vogliamo farla risorgere"

A Lerici resistono i ruoli di alte professionalità, nel corso degli anni sono invece scomparse altre categorie. Bernardo Ratti presidente della Società Mutuo Soccorso: "Le opportunità di lavoro sono davvero tante"

Giovane capitano posa nella cabina di comando di una nave (immagine di repertorio)

Giovane capitano posa nella cabina di comando di una nave (immagine di repertorio)

Lerici (Spezia), 9 dicembre 2022 - Che rotta ha preso la grande tradizione marittima di Lerici? Uno degli scrigni più belli del golfo della Spezia, da secoli in simbiosi con il suo mare, ha dato i natali a generazioni di naviganti. Da Francesco Tarabotto, che al comando del mitico Rex conquistò il Nastro Azzurro coprendo la distanza da Genova a New York a tempo di record ad oggi, con le nuove leve che indossano la divisa di allievo, la storia continua. Anche se, malgrado i tanti marinai, dagli alti ufficiali alle maestranze, procede a singhiozzo. È Bernardo Ratti, presidente della Società Marittima di Mutuo Soccorso, fondata nel 1852 con il nome di Società di Mutuo Soccorso tra la gente di Mare da democratici repubblicani che volevano ripristinare una repubblica ligure rovesciando i Savoia, a ripercorrerne passato e presente. "Lerici è una delle località a più alta tradizione marinara commerciale d’Italia, in Liguria forse seconda solo a Camogli. Praticamente tutte le famiglie lericine hanno avuto o hanno familiari iscritti alla Marittima". E tasta il polso allo stato attuale. "La tradizione sta continuando anche ora, ma a fatica: in maniera quantitativa è, infatti, molto limitata. Resistono i ruoli di alte professionalità, di coperta e di macchina, mentre le altre categorie sono praticamente scomparse. Ma anche questi numericamente pochi, così le iscrizioni lericine al Nautico e questo è poco capibile, sia per la tradizione, sia perché in quanto a preparazione e possibilità di lavoro, è probabilmente l’istituto che più dà possibilità. Inoltre, se ai tempi di mio padre si stava fuori sette-otto mesi e non lo vedevamo mai, oggi gli imbarchi durano meno. Opportunità anche sulla logistica, sicurezza e altre attività portuali".

E dal suo ruolo di presidente, parla dell’impegno della società a favore dei marittimi, di oggi e di domani. "In questi ultimi 30 anni, per oggettive difficoltà organizzative, abbiamo tralasciato la parte mutualistica puntando su cultura del mare, sul tradizionale impegno civico, ambientale e sociale, ma senza tralasciare il supporto ai giovani per l’avvicinamento alle attività marinare. Da tempo infatti cerchiamo di dare loro sostegno, un impegno incentrato e gestito in prima persona dal comandante Alessandro Mamino, mancato prematuramente due anni fa, a cui abbiamo dedicato borse di studio per studenti meritevoli". E per esser più incisivi, ecco la partnership con l’istituto nautico ed il dirigente Antonio Fini. "Stiamo affinando proposte di collaborazione proprio per orientare i giovani studenti lericini, per non perdere quel "know-how" derivante da un’attività secolare del nostro borgo, ancora attuale e adeguata ai tempi. Auspico ci sia un’inversione di tendenza e i tre giovani ufficiali di marina mercantile, di alto profilo professionale, spero siano un segnale in tal senso. Sono convinto che le attività legate al mare, unite alla conoscenza delle lingue, possano essere un volano per l’economia e per il futuro delle giovani generazioni".