Imprenditore si risveglia dal coma. Quaranta giorni ko per la legionella

Franco Levrini, titolare dell’Agraria, racconta l’esperienza sfibrante e il lento ritorno alla vita "Strappato alla morte grazie a medici, infermieri e oss; professionalità e umanità alla base della rinascita"

Esami di laboratorio

Esami di laboratorio

La Spezia, 12 ottobre 2020 - E’ stato il più bel risveglio della sua vita: dal coma, dopo circa 20 giorni di sonno indotto dalle cure per essere strappato alla morte. Franco Levrini, 61 anni, storico commerciante vocato all’agricoltura, ha riaperto gli occhi nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Sant’Andrea, dove era stato ricoverato il 29 agosto con i polmoni squassati dal batterio della legionella. “Pensavo di essere stato contagiato dal Covid; invece era la legionella, che mi ha sfibrato. Per me ora è come essere rinato...” dice all’uscita dal tunnel, in un misto di gioia, riassestamento dell’approccio all’esistenza e bisogno di esprimere gratitudine. “Non ci saranno mai parole per testimoniare la profonda riconoscenza verso il personale sanitario che si è prodigato per me: medici, infermieri, oss. Non solo dei professionisti nei rispettivi campi di azione ma persone dotate di una grande umanità che hanno espresso in tanti piccoli e grandi gesti che sono valsi a farmi comprendere il valore fondamentale che dovrebbe permeare la vita di tutti i giorni: la solidarietà verso chi arranca per restare a galla. Io ho rischiato di sprofondare nell’abisso della morte. Ora sono qui a godermi il miei nipotini, che ho temuto di non rivedere più”. I nipotini sono lì a coccolare il nonno e a farsi coccolare. Anche loro, pur nella spensieratezza dell’età in cui tutto è gioco, sono stati tristi nell’ultimi 40 giorni senza vedere il nonno. “Sono stato a fare il pieno di energie per meglio dedicarvi a voi” spiega loro, rafforzato nella convinzione che la vita val la pena di essere vissuta per essere prodighi di premure nei confronti di chi si ama. Sono stati tristi e in apprensione anche i familiari e tanti amici che hanno temuto di non poter più rivedere Franco. Tanta la volontà di condividere notizie e sentimenti che il cognato di Franco, Roberto, ha pensato bene di dare vita un gruppo Facebook per fornire aggiornamenti. Fino al post dell’altro giorno: "Franco si è risvegliato dal coma, è fuori pericolo". "Per questo - lui dice - devo ringraziare tutti i sanitari che mi hanno sostenuto nella lotta con la morte che so avermi sfiorato ma che è stata tenuta alla larga grazie a cure e incoraggiamenti fondamentali, prima percepiti a livello subliminale poi apprezzati con gli occhi e i sentimenti nella freschezza del loro manifestarsi. Dovrei ringraziare tante persone: medici, infermieri e oss. Faccio solo alcuni nomi che valgono per tutti: il primario degli Infettivi Stefania Artioli, che ha scoperto la legionella; il primario di Rianimazione Cinzia Sani che mi ha accompagnato sulla via della guarigione e il vice Andrea Derchi che si è interfacciato costantemente con i miei familiari rincuorandoli; il primario di Medicina ad alta intensità dottor Maurizio Setti che ha ’rifinito’ il lavoro dei colleghi e sta seguendo la mia riabilitazione". Corrado Ricci