"Le mareggiate come attrazione turistica" Al debutto il censimento dei ’siti palcoscenico’

A Bonassola ieri l’avvio del progetto per documentare con le immagini, in totale sicurezza, lo spettacolo delle onde frangenti. Alessandro Benedetti: "Così i primi sopralluoghi per dare forma ad allestimenti educativi e per lo studio dei cambiamenti climatici"

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Mareggiata non solo sinonimo di ansie e disastri. Ma anche motivo di analisi, studio, divulgazione fino a sconfinare in un’opportunità, quella di rivelarsi un’attrazione turistica. "Da cogliere in sicurezza, con cognizione di scenario e avvedutezza nelle azioni da compiere per evitare esposizioni rischiose". Parola di Alessandro Benedetti, il ricercatore del CNR appassionato di mareggiate che fa della caccia alle onde una passione-missione. Ieri, cogliendo l’offerta meteo della prima libecciata dell’anno, ha preso corpo il progetto maturato insieme ai fotografi del gruppo Obiettivo Spezia in occasione di un suo report nella sede sociale: documentare la potenza del mare ai fini di divulgazione scientifica, censire i luoghi-palcoscenico da cui osservare in sicurezza lo spettacolo delle onde frangenti e approntare strumenti orientativi e divulgativi per la conoscenza delle stesse Ieri ha giocato in casa: a Bonassola, località famosa per le sue onde.

Lì si è radunato un pool di fotografi organizzati da Roberto Celi, presidente di Obiettivo Spezia, per muovere i primi passi della ricognizione proiettata ad allargare il raggio di analisi a tutte le coste esposte al libeccio, dalle riviera alle Cinque Terre fino a Porto Venere, Lerici, Tellaro e Montemarcello.

Racconta Alessandro: "Dopo un briefing operativo-orientativo, siamo andati a cogliere e documentare la mareggiata badando al posizionamente ottimale per non in danne a attrezzature e noi stessi. La pista ciclopedonale in galleria che collega Bonassola a Framura (da una parte) e Bonassola e Levanto (l’altro) offre delle location speciali, grazie alle apertura che si inanellano lungo i tunnel. Lì è sicuro porsi ed facile fare un passo indietro in caso di spruzzi o cascate d’acqua in arrivo. Al bando i luoghi esposti, la sperimentazione riguarda i luogo protetti, di facile e sicuro fruibilità. Certo occorre essere attenti e non farsi prendere dall’entusiasmo del click" ha raccontato prima di lanciarsi delle operazioni. E così, durante la finestra temporale di maggiore potenza della mareggiata è andata in scena la caccia alle onde, con appostamenti sicuri. Il risultato è costituito da parecchi scatti che ora costituiscono un patrimonio documentale, proiettato a molteplici valorizzazioni: divulgazione a mezzo social in gruppi di appassionati di foto e di mare, conferenze, libri (come quello che annualmente edita Obiettivo Spezia, per raccontare le bellezze e gli eventi del territorio). "Le mareggiate sono eventi grandiosi. Anche se non possono essere oggetto di programmazione con larghi margini di anticipo, le previsioni consentono di sapere in tempo utile quando attendere al varco la mareggiata cosi da organizzarsi, come è successo in questa occasione, con la mission a Bonassola" dice Roberto Celi, entusiasta dell’iniziativa che ha condiviso con i soci Maria Pia Pozzi e Paolo Tartarini e delle prospettive aperte: "Attendiamo altre mareggiate, già mercoledì, per compiere altri reportage alle Cinque Terre e nel golfo. Intanto quello effettuato a Bonassola ci ha rafforzato nelle convinzioni: le mareggiate hanno un grande appeal, la promozione alla fruizione, in sicurezza, dello spettacolo delle stesse può rappresentare una nuova frontiera del turismo in bassa stagione" dice Celi.

Aggiunge Benedetti: "I tunnel della pista ciclo pedonale di Bonassola hanno altre potenzialità oltre a quello di osservatorio sicuro per le dirette. Con opportuni allestimenti lo spettacolo potrebbe essere colto anche in differita e da chiunque". Ma c’è di più. E qui parla il ricercatore: "Studiare la mareggiate, tra genesi e impatto, è utile per monitorare i cambiamenti climatici. E’ all’ordine del giorno la necessità di fronteggiare eventi meteo estremi e l’innalzamento del livello del mare connesso alla scioglimento dei giacchiai. Ecco perchè monitorare vuol dire conoscere, prevenire, organizzarsi".

Corrado Ricci