"Le Casermette sono una grande opportunità per il refitting"

Anche la Camera del lavoro rilancia sul distretto di Levante: "Di certi temi si discute sotto elezioni e poi vengono abbandonati".

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Quando si parla di refitting quale possibilità per consolidare mercati e dare ulteriore impulso alla nautica, il pensiero va subito alle Casermette, il distretto nautico di levante fermato dalle secche della burocrazia e dal parere della Soprintendenza. Un tema affrontato proprio nei giorni scorsi da La Nazione, e sul quale si espone anche la Cgil, che nel documento fatto di idee e proposte individua l’area come "un’ulteriore opportunità che, assieme alla darsena già esistente", potrebbe dar luogo ad "aree dedicate ai servizi di post vendita e attività di refitting per le imbarcazioni medio piccole". "Ci sono molti contesti non utilizzati che possono essere una risorsa preziosa e che vanno valorizzati, chiediamo risposte istituzionali, ma è veramente motivo di rammarico che si discuta di certi temi sotto le elezioni e poi vengano abbandonati" dice la segretaria della Camera del Lavoro, Lara Ghiglione. Per Stefano Bettalli, segretario Filctem, "non conosciamo il progetto né le sue vicissitudini, ma crediamo che le Casermette siano un’opportunità: si tratta di valorizzare una piccola darsena dedicata a barche medio piccole". Un tema, quello del refitting, sul quale punta molto il sindacato. "Attualmente le imbarcazioni sopra i 40 metri stazionano nei porti spagnoli, che garantiscono l’attività post vendita. Si tratta di attività che garantiscono un ritorno economico annuo quantificabile in 5 milioni di euro per imbarcazione, più le ricadute economiche date dalla presenza degli equipaggi nel territorio, relative alle spese per soggiorno, vitto e spese. Ormeggiare un congruo numero di yacht significherebbe quindi portare sul territorio ingenti quantità di risorse economiche, dando nuovo impulso alle attività commerciali e turistiche" spiegano dal sindacato, che punta non solo alle navi ma anche… agli equipaggi. "La permanenza delle imbarcazioni sul territorio permetterebbe di destagionalizzare l’offerta alberghiera dando stabilità occupazionale ai lavoratori del settore. C’è quindi la necessità di creare nuove strutture ricettive e rimodernare quelle esistenti, anche per accogliere convegni e attività formative specifiche. Perché ciò si realizzi è necessario utilizzare, riqualificandoli, edifici e aree attualmente non utilizzati dalla Marina militare anche attraverso un consorzio partecipato dalle maggiori realtà della cantieristica locale".

Matteo Marcello