L’Asl va in soccorso dei cinghiali Richiamo al Comune per alimentarli

Peracchini incontra i manifestanti e conferma l’ordinanza anti-abbattimento per le aree urbane. L’assessore regionale all’agricoltura promette una soluzione in tempi brevi per liberare il parco

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Prima di tutto il benessere contingente dei cinghiali, al di là di quello che sarà il loro destino finale. Il richiamo è stato posto al Comune della Spezia dall’Ufficio Sanità Animale dell’Asl 5 con riferimento alle norme che nel 1979 avevano portato alla perdita di personalità giuridica di diritto pubblico dell’Ente nazionale protezione animali. Da quel momento è attribuita agli enti locali la funzione di osservanza delle leggi a tutela degli animali e del patrimonio zootecnico. La circostanza, nel caso specifico, comporta l’obbligo di provvedere all’alimentazione dei cinghiali. Il tema è stato sviluppato in una lettera a firma della dirigente Maria Elena Teneggi al sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini (nella foto) con indicazione del ’menù’ da servire: acqua, tuberi, frutti, lombrichi, mangimi dedicati.

Già prima della lettera erano state poste delle vasche d’acqua e del pane a mo’ di esca in prossimità della gabbia approntata nel parco della Maggiolina per la cattura. Ma l’offerta alimentare non è stata colta con entusiasmo dalla famigliola di dieci cinghiali (due adulti e otto cuccioli) che ha subodorato la trappola: non è scattata la chiusura delle porte della gabbia.

Gli ungulati hanno apprezzato invece i frutti lanciati dagli animalisti; ciò è avvenuto in violazione di quella parte dell’ordinanza anti-abbattimento - emanata lunedì scorso dal sindaco - che fa esplicito divieto di fornire alimenti o scarti alimentari agli animali selvatici. L’obbligo di attenersi al dispositivo è stato confermato ieri dal primo cittadino in un incontro avuto a palazzo civico con i rappresentanti della Lav e delle guardie eco-zoofile volontarie. Peracchini ha dato loro assicurazioni in ordine all’adoperarsi del Comune per il benessere degli animali e al mantenimento dell’ordinanza anti-abbattimento con effetti sul perimetro urbano; tutto ciò evidenziando che dopo la cattura, per liberare il parco dagli animali, la competenza sul loro destino passa alla Regione Liguria.

Ieri mattina l’assessore regionale dell’agricoltura Alessandro Piana, contattato per telefono, prometteva "una soluzione in tempi rapidi, in applicazione delle legge". Ciò con riferimento alle norme per contrastare la peste suina (ordinanza del Ministero della Salute del 28 giugno scorso, articolo 6, comma 1 , lettera c) 4 che impongono il divieto di rimozione di suini selvatici catturati "se non finalizzato alla macellazione e all’abbattimento immediato", salvo deroghe su richiesta e parere di Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e Cerep (Centro di Referenza Nazionale Pesti Suine). In corso di elaborazione un’istanza della Lav alla Regione per sollecitare il trasferimento dei cinghiali in un ’area attrezzata, debitamente recintanta. Ma il periodo feriale non aiuta a trovare la quadra a stretto giro. Ferragosto nel parco per i cinghiali? Vedremo...

Corrado Ricci