La Questura e l’Asl unite contro la violenza Firmato il protocollo in aiuto dei maltrattanti

Un patto che ha lo scopo, non solo di prevenire, ma anche di recuperare i soggetti responsabili che, su base volontaria, aderiranno

di Massimo Benedetti

Per combattere lo stalking e la violenza domestica c’è un nuovo protocollo siglato nei giorni scorsi dal questore della Spezia Lilia Fredella e dal direttore generale dell’Asl 5 Paolo Cavagnaro. Si chiama ’Zeus’ ed ha lo scopo di prendersi cura dei soggetti maltrattanti. Un patto innovativo che rientra nella collaborazione tra le istituzioni. E’ stato presentato ieri mattina dagli stessi firmatari, affiancati per la questura dal vicario Carmine Ingrosso e dal dirigente della divisione anticrimine Gianpaolo Orditura e per l’Asl 5 dal direttore sanitario Maria Alessandra Massei. Da tempo la questura della Spezia sta perseguendo l’obiettivo di individuare servizi specializzati, idonei ad attuare sul territorio adeguati e mirati interventi per la prevenzione e il contrasto della violenza domestica o di genere. E ha individuato l’Asl 5 quale struttura in possesso dei requisiti richiesti. Lo scopo, appunto, non è solo prevenire il fenomeno della violenza domestica e dello stalking, ma anche cercare il recupero dei soggetti responsabili che, su base volontaria, aderiranno.

"La polizia ci ha già aiutato molto durante il periodo delle vaccinazioni – così ha esordito il direttore generale dell’Asl 5 Cavagnaro – con questo protocollo vogliamo prenderci cura delle situazioni dei soggetti maltrattanti, per evitare che il problema diventi ancora più grave". Ha preso quindi la parola il direttore sanitario Massei: "Il protocollo ha come oggetto un percorso coordinato e continuativo per le persone fragili: chi ha sbagliato viene preso in cura. La persona firma e sottoscrive un patto. Si chiama ’Zeus’ ma noi vogliamo ribattezzarlo ’rinascita’, è un percorso gestito dalla centrale operativa territoriale. L’Asl 5 poi presenterà alla questura il rapporto dei risultati. In base ai dati in nostro possesso, si prevede di intervenire per un numero di soggetti che va dai 30 ai 50. Bisogna vedere in quanti accetteranno".

Il dirigente dell’anticrimine Orditura ha sottolineato la svolta epocale dell’approccio di prevenzione per la violenza di genere e la violenza domestica: "Con questo protocollo abbiamo la possibilità di seguire il maltrattante che viene invitato a seguire un percorso. Spesso lui stesso è vittima di episodi di violenza e abusi. Lo scopo è di interrompere l’escalation, è un protocollo a favore delle vittime, ma che serve anche ad evitare future vittime".

Il questore Lilia Fredella ha voluto far riflettere su un dato: "Solo nel 1980 sono stati abrogati il delitto d’onore e il matrimonio riparatore, molto tardi, sono passati ’solo’ quarant’anni. E’ fondamentale che la donna abbia la piena consapevolezza di cos’è il maltrattamento e di cosa invece non lo sia". Logico concludere che diventino fondamentali le segnalazioni dei casi di violenza domestica e stalking, qualora la denuncia non sia diretta. Una maggiore emersione di ciò che era sommerso, le segnalazioni possono arrivare anche dall’esterno purché non siano anonime. E per i responsabili esiste l’ammonimento. Il questore dal novembre 2020 al novembre 2021 ha ’ammonito’ 14 persone per violenza domestica e 9 per stalking. Nello stesso periodo dal 2021 al 2022, ci sono stati 17 ammonimenti per violenza domestica e 13 per stalking.