La Questura aveva chiesto rinforzi Ma sono arrivati soltanto 40 uomini

Spezia-Napoli non era stata sottovalutata, però il servizio d’ordine non era come in altre gare a rischio. La Digos ha già individuato il tifoso partenopeo che ha lanciato il primo bengala e chi ha invaso il campo

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di Massimo Benedetti

Aggressioni dentro e fuori lo stadio, lanci di bengala da un settore all’altro della curva ed episodi di guerriglia urbana. E’ accaduto di tutto e di pìù in occasione della partita Spezia-Napoli. La partita, ininfluente per la classifica, non è stata comunque sottovalutata dalla questura spezzina. Che aveva chiesto rinforzi come accaduto in occasione di altre partite ritenute a rischio, da 100 a 120 uomini. Però questa volta ne sono arrivati solo 40. Tanto che in tutto erano 120 in servizio. "Abbiamo visto meno poliziotti delle altre volte", è stato non a caso il commento di alcuni tifosi. E’ altrettanto vero che l’intervento degli agenti in tenuta antisommossa nella curva Piscina dove sono avvenuti gli incidenti, non è stato immediato: sono trascorsi infatti alcuni minuti.

Tanto che è toccato agli steward fronteggiare l’orda dei napoletani che volevano scavalcare, tanto che due si sono feriti, come poi un poliziotto colpito con una bottigliata che ha avuto una prognosi di 15 giorni. Domenica sera in questura erano già stati scaricati tutti i filmati delle telecamere dello stadio e da quanto trapela è stato già identificato il tifoso del Napoli che per primo ha lanciato il bengala verso il settore degli spezzini. Per lui scatterà non solo il daspo, ma anche la denuncia. Così come verranno denunciati i tifosi che sono entrati sul terreno di gioco, soprattutto quei napoletani che hanno cercato lo scontro fisico con gli spezzini e per qualche minuto lo hanno anche trovato. La digos della questura spezzina, con la collaborazione dei colleghi di Napoli, avrebbe già individuato gli invasori di campo. Ma in totale, compresi gli scontri avvenuti prima in viale Amendola all’incrocio con viale Garibaldi e poi a Pegazzano davanti alla ’Cittadella della pace’, potrebbero arrivare decine di denunce e diffide.

Intanto si fa la conta dei feriti il giorno dopo i gravi incidenti che sono avvenuti prima, durante e dopo la partita. Ai quattro che sono recati al pronto soccorso, di cui il più grave è il ventenne di Salerno tifoso del Napoli che ha perso tre dita di una mano per lo scoppio di una bomba carta che lui stesso voleva lanciare, se ne aggiunge un quinto, un quarantenne spezzino che non era neppure alla partita, senza alcun vessillo, uscito di casa per andare a lavorare. Da un’auto sono scese cinque persone incappucciate che gli hanno tirato due bastonate, procurandogli una ferita lacero contusa alla testa che ha avuto bisogno di tre punti di sutura al pronto soccorso. Ma è andata bene che alcuni lanci di bottiglie dalle auto e dai pulmini dei tifosi partenopei, non siano andati a bersaglio. Anche in questo caso hanno rischiato di colpire persone del tutto estranee alla partita, come l’ex conisgliere regionale Francesco Battistini che si trovava ad un tavolo del ’Piccolo faro’ di viale Italia, dove è arrivata una bottiglia di vetro che si è infranta a pochi metri.