La protesta pacifica delle mamme "Scuole e asili devono riaprire"

Decine e decine di genitori ieri mattina davanti a palazzo civico, la maggior parte anche con i figli

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La scuola deve riaprire. Subito. Si sono dati appuntamento alle 9 sotto palazzo civico i genitori di tanti alunni degli istituti spezzini per chiedere che non sia più prorogato il tanto atteso ritorno fra i banchi. Erano decine e decine a dar vita ad una protesta pacifica culminata con un incontro fra una delegazione di mamme – numericamente più numerose – e papà con il sindaco Pierluigi Peracchini. Dubbi, domande, difficoltà, ma anche proposte sono stati al centro degli oltre 40 minuti di colloquio con un messaggio univoco: scuole ed asili devono ripartire con le attività in presenza al più presto. Veronica Consigli è mamma e medico: lavora all’Ospedale del Cuore di Massa e, dall’alto della sua esperienza in campo sanitario, ha ben chiaro cosa fare. "Queste misure sono sempre più penalizzanti per i bambini, eppure ci sono ristoranti, bar, centri commerciali aperti. L’economia deve girare, ma si deve anche tutelare l’infanzia, che pare essere l’ultimo pensiero dei politici. Alla scuola elementare ci hanno spiegato tutte le misure, che mi sembrano adeguate, ma se non si prova, non si può capire se funziona: bisogna prendere il coraggio a due mani ed iniziare. Io credo che si dovrà convivere con il Covid; forse si potrebbe fare di più per il trasporto, tema che riguarda gli studenti più grandi. Per il resto, o tutti in casa, o inizino le scuole". Ha partecipato all’incontro con Peracchini Simona Rotondo, mamma e titolare di due asili nido privati in città. "Il sindaco ci ha detto che riapriranno quando l’indice di contagio arriverà ad 1,5, in linea con la media nazionale: ora siamo a 5 e fino a domenica non si saprà niente. Ho fatto una proposta: che si riprenda a step, partendo da alunni delle materne ed elementari, lasciando con la didattica a distanza medie e superiori; in questo modo, si risparmierebbero movimentazioni sui bus. Si può anche valutare una ripartenza quartiere per quartiere, in base ai contagi. Ricordiamoci che quella di noi genitori è una situazione delicata e il problema di non lasciare i figli soli è reale, anche perché vogliamo tutelare i nonni. MI è difficile capire perché il centro commerciale resta aperto e non le scuole". Di certo, le risposte che tanti volevano ancora non sono arrivate, nonostante la disponibilità al dialogo. "Non siamo per niente soddisfatti – sottolinea Eloise Bartolomei - siamo punto e a capo. Non pensavamo di risolvere la situazione, ma non capiamo quale razionalità ci sia dietro a questa situazione. Se c’è un’emergenza sanitaria, deve valere per tutti, non solo per la scuola, che potrebbe riaprire a gradi come i bar. Per far un esempio, gli asili hanno predisposto classi-bolla con 5-7 bambini che sarebbero sicure, ma restano chiusi. E poi, che fare se non ci sono aiuti?"

Chiara Tenca