La procura indaga sui numeri trasmessi da Toti al ministero

Disposta la verifica per accertare se siano valori corrispondenti alla realtà del territorio della Liguria. Immediata la replica del governatore: "Certi della conferma che i nostri dati sono ineccepibili"

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I dati trasmessi da Genova a Roma per la determinazione delle zone di rischio, con le relative misure per il contenimento del coronavirus, sono finiti sotto la lente della procura di Genova. "Stiamo verificando cosa sia stato inviato al ministero della Salute - spiega una fonte investigativa - e se siano dati corrispondenti alla realtà del nostro territorio". La Liguria è stata inserita in fascia gialla, quella a basso rischio. La procura nei giorni scorsi aveva aperto una inchiesta "conoscitiva", senza ipotesi di reato, dopo le immagini di pazienti in ambulanza in attesa per ore prima di essere visitati negli ospedali per verificare se un piano anti covid è stato messo a punto nei tempi previsti.

Nei giorni scorsi, nel mirino degli investigatori era finita Alisa, l’agenzia della sanità della Regione. Gli inquirenti vogliono capire se, a fronte delle previsioni dell’arrivo di una seconda ondata e dell’aumento esponenziale di casi già da settembre, la struttura sanitaria abbia messo in piedi il piano per affrontare la pandemia anche approntando strutture esterne dove ricoverare i casi meno gravi.

Immediata la replica del presidente Giovanni Toti: "Dopo otto mesi di flusso costante di una mole gigantesca di dati, è grottesco che qualcuno oggi da Roma, per ripararsi dalle proprie responsabilità, metta in dubbio questo sistema. Bene ogni indagine seria ed accurata". Queste le parole del governatore della Regione Liguria.

"La qualità dei nostri dati – ha aggiunto Toti – è straordinariamente precisa e puntuale. Siamo certi che ogni ulteriore verifica fatta con l’occhio della verità confermerà che i nostri dati sono ineccepibili. Da mesi impieghiamo molte più risorse di quelle previste dagli accordi ministeriali per inviare screening accurati e complessi e, come ha ben spiegato anche ieri sera il responsabile della prevenzione di Alisa, Filippo Ansaldi, tutti i nostri indicatori hanno colore verde per la loro accuratezza e tempestività".

"Sono pronto a chiudere negozi, bar e locali per salvare i cittadini. Ma è chiaro anche che non si può accettare che delle persone che non hanno nulla da fare si assembrino nelle nostre piazze senza rispettare le regole". Così ha detto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti in una diretta Facebook, stigmatizza la manifestazione organizzata nel pomeriggio di ieri a Genova in piazza De Ferrari da varie associazioni.