Che fretta, la piccola Nina: nasce in autostrada sulla A12

La famiglia racconta l’avventura vissuta: la corsa all’ospedale, la paura quando si sono accorti che non c’era più tempo. E infine, la gioia

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È stata protagonista di una grande avventura già nel primo giorno della sua vita. La piccola Nina Marconi, attesa da mamma Anna Grignolio, papà Federico e dal fratellino Noè, ieri mattina ha sorpreso tutti nascendo prima del tempo, nel pieno della corsa verso l’ospedale Noa di Massa, dove avrebbe dovuto avvenire il lieto evento. La corsa contro l’orologio, con tanto di fazzoletto bianco ai finestrini e clacson suonato a tutto spiano sull’autostrada A12, non è bastata di fronte alla sua fretta di venire al mondo. E allora alla famiglia spezzina è servita una buona dose di coraggio e sangue freddo, oltre che – neanche a dirlo – di amore per aiutarla.

"Stanotte (ieri notte per chi legge, ndr), mia moglie si è alzata intorno alle 5, poi sono arrivate le doglie. Abbiamo chiamato i miei genitori per raggiungerci e badare al piccolo Noè, quindi avviarci verso Massa" spiega Marconi. Fin qui, tutto regolare. Ma, poco prima di partire, alla giovane donna si sono rotte le acque. "Non ci siamo eccessivamente preoccupati: con la prima gravidanza, il parto era avvenuto due ore dopo e quindi pensavamo di avere tempo a sufficienza". Ma rispetto al fratellino, Nina aveva decisamente più frett. Da qui l’incredibile epilogo.

"Anna mi diceva di esser sul punto di partorire – spiega Marconi – e ho pensato che si trattasse degli effetti del dolore che stava crescendo. In realtà, non si trattava di quello, aveva ragione lei: si è sbottonata i pantaloni, li ha calati giù, mentre io continuavo a guidare nella speranza di arrivare al Noa il prima possibile, e quando eravamo poco prima del casello di Carrara abbiamo visto la testolina di Nina spuntare". Federico e Anna sono stati campioni di sangue freddo: lei ha tenuto duro, partorendo da sola la figlia, poi l’ha liberata dal cordone ombelicale che era avvolto attorno al collo e l’ha portata a sé, avvolgendola nella felpa di papà. Ancora un attimo di ansia c’è stato nell’attendere il primo pianto della neonata. "Lo aspettavamo, per esser sicuri che tutto fosse andato bene: finalmente è arrivato e ci siamo sentiti più tranquilli". Ora, la mamma-coraggio Anna e la piccola avventuriera Nina, 3,360 kg e 50 centimetri di voglia di vivere, sono ricoverate in osservazione al Noa. Anna non si sente un po’ eroina? Risponde per lei il marito. "In realtà no. In questa vicenda incredibile è sempre stata tranquilla, e così è rimasta".