Non solo interlocutrice credibile verso gli enti del territorio, ma anche protagonista nella promozione di norme, come quella sugli interventi per la valorizzazione e il riutilizzo di beni ed aziende sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. È stato un 2022 intenso quello della Commissione antimafia del consiglio regionale ligure, presieduta dallo spezzino Roberto Centi. Al secondo anno di piena attività, la commissione permanente ha fatto il punto sulle iniziative, culminate nella proposta di legge 121, già positivamente passata al vaglio del Cal, sugli interventi per la valorizzazione e il riutilizzo di beni confiscati alla criminalità organizzata, cui si è affiancata la proposta 127 promossa dalla giunta regionale. "Poiché i due testi impattano su identica materia se ne è disposto l’esame abbinato: è terminata l’illustrazione di entrambi i provvedimenti e pertanto, nei prossimi mesi, si procederà ad audizioni e alla discussione al fine di arrivare a un unico testo condiviso" spiega Centi, che rimarca anche l’azione propositiva della commissione per l’emanazione del bando – avvenuta lo scorso agosto – per la ristrutturazione dei beni confiscati alla mafia. "Un bando coronato da successo, con richieste da parte di sei Comuni di tutta la Liguria per un totale di otto beni, di cui due a Genova, due alla Spezia, uno rispettivamente a Spotorno, Serra Riccò, Pietra Ligure e Arcola. Le richieste totali ammontano a 493mila euro su 500mila messi a bando e, viste le norme di bilanciamento tra fondi regionali e cofinanziamento comunale, sono in grado di generare investimenti per più di 700mila euro. Un risultato di grande valore sociale, civico e simbolico, ulteriormente migliorabile tenuto conto del fatto che il Consiglio ha approvato all’unanimità, nella sessione di bilancio, un ordine del giorno da me proposto, che prevede un ulteriore implementazione di 100mila euro del fondo. Si è innescato – dice Centi – un circolo virtuoso che colloca la Liguria tra quelle regioni che hanno dato gli impulsi più decisi e normativamente fattivi alla lotta al crimine organizzato sul piano del riuso dei beni". Un’altra attività di rilievo ha invece riguardato la promozione di una richiesta formale alla presidenza del Consiglio dei ministri affinché i fondi del Pnrr destinati al recupero dei beni confiscati non si limitassero alle regioni del sud ma venissero estese anche al nord. La Commissione ha curato fin dall’inizio l’iter della lettera, inviata all’allora presidente Draghi.