La campagna elettorale a modo nostro

Roberta

Della Maggesa

Tutti sanno che un giornalista, quando si siede al computer per fare il proprio lavoro, deve avere in mente la risposta alle domande che qualificano un fatto come notizia. E’ la famosa regola delle cinque W, dalla lettera dell’alfabeto inglese con la quale iniziano le parole usate per porre le cinque questioni basilari: chi, cosa, dove, quando, perché. Se aggiungiamo ’with’ – con quali soldi –, la formula potrebbe essere utilizzata anche per cristallizzare quelli che dovrebbero essere i comandamenti della politica. Ma a noi piace anche dare il nostro apporto e non solo criticare. E allora abbiamo messo in programma due iniziative che non hanno altro fine se non quello di aiutarci a guardare la città dall’altezza giusta, portando il confronto elettorale sul terreno della realtà effettiva delle cose. Con la prima prendiamo sei grossi problemi e in sei distinti servizi – due per ciascuna delle tre settimane che ci separano dal voto – andremo a chiedere ai dieci candidati a sindaco di illustrarci le soluzioni che intendono approntare. Nel contempo, su queste sei questioni nevralgiche, ascolteremo anche le voci che vengono dalla città, le testimonianze e le opinioni di alcuni spezzini a vario titolo coinvolti nei problemi oggetto di approfondimento. Con l’obiettivo di capire il loro vissuto e di ascoltare il loro punto di vista. Dunque, vi porteremo senza fronzoli e ghirigori a parlare di Enel, porto, cultura, sanità, waterfront e aree militari. Il primo appuntamento, dedicato proprio al tema del rapporto tra la città e gli avamposti della Difesa, è già programmato per l’edizione di martedì. La seconda iniziativa ci porterà invece in quattro popolosi quartieri della città – il primo resoconto del nostro viaggio è già nell’edizione di oggi, a pagina 3 –, a contatto con il quotidiano sentire della gente, pronti a registrare non solo esigenze specifiche e disservizi, ma ogni idea nuova, proposta o speranza. D’altronde, si è fatta strada ormai da tempo l’idea che la città non sia necessariamente una stella che brilla al centro, circondata da miseri pianeti spogli di periferia. Insomma, ovunque c’è vita brilli un po’ di luce. Buona campagna elettorale a tutti.