L’anno d’oro di Ceccaroni in riva alla laguna Goleador in serie B e presto sposo a Lerici

L’ex maglia bianca: "Faccio il tifo per lo Spezia a distanza". Il rammarico più grande? "Aver giocato poco nel campionato con mister Gallo"

Pietro Ceccaroni

Pietro Ceccaroni

Una colazione a distanza, dal Golfo alla laguna, con quella voglia di stupire e di dimostrare a tutti di essere pronto per il calcio che conta. Pietro Ceccaroni sta vivendo una stagione d’oro con la maglia del Venezia ed è diventato, prestazione dopo prestazione, il faro della difesa veneta e il trascinatore di una squadra sorprendentemente in piena zona play-off della serie B, che sogna il grande salto. Nelle ultime due giornate di campionato il difensore spezzino ha vestito addirittura i panni di goleador con due reti consecutive contro Spal e Cosenza che hanno portato alla formazione allenata da Paolo Zanetti punti preziosi per rinsaldare una classifica sempre più allettante. Pietro, veneziano d’adozione ma sempre spezzino con il cuore, dopo essere cresciuto nelle giovanili aquilotte e aver giocato in maglia bianca in serie B.

Si sente ancora con qualche suo ex compagno?

"Mi sento molto spesso con Vignali, Bastoni e Maggiore, siamo amici da tantissimi anni. Mi capita di messaggiare spesso anche con Terzi, il capitano mi ha insegnato molto ai tempi dello Spezia e con lui si è creata una bella sintonia anche fuori dal campo. Dopo la sfida contro il Crotone ho fatto i complimenti a Giulio per il gol, il giorno dopo me li ha ricambiati quando ho segnato io. Siamo a 3 gol entrambi, abbiamo scherzato su chi ne segnerà di più alla fine della stagione. Degli ex compagni poi sento quasi tutti i giorni Augello, sta facendo una carriera davvero super alla Samp. E’ uno dei miei migliori amici, tra l’altro recentemente gli ho chiesto di farmi da testimone di nozze. Entro fine anno mi sposerò con Federica a Lerici, speriamo che il covid possa darci un po’ di tregua".

Si aspettava che i suoi ex compagni spezzini potessero essere protagonisti anche in serie A?

"Per Giulio lo si poteva immaginare. Vignali e Bastoni hanno dimostrato di poterci stare e di meritarsi quello che stanno vivendo. Bastoni è quello che forse in passato è stato meno valorizzato, quest’anno si è riscattato alla grande e a distanza tifo per lui".

Lei è diventato inaspettatamente goleador con 3 gol segnati, ma soprattutto sei tra i veterani della serie B con 43 gare consecutive giocate in campionato senza mai saltare un minuto. È la stagione della sua definitiva consacrazione?

"Per me è davvero un’annata speciale. È vero... ho imparato anche a fare gol sugli sviluppi dei calci d’angolo. Ho giocato sempre perché non ho preso squalifiche e in campionato ho avuto solo 4 ammonizioni complessive. È il secondo anno a Venezia che ha puntato su di me, sono grato a questa società. Stiamo sognando ad occhi aperti un traguardo importante, siamo lì e ci proveremo sino alla fine".

Ci può essere qualche analogia tra lo Spezia vincitore dei play off dello scorso anno e il suo Venezia di quest’anno?

"Difficile dirlo ma alcune similitudini ci sono. Anche noi siamo una squadra che cerca di imporre il nostro gioco costruendo sempre l’azione in modo ragionato. E poi abbiamo un tecnico giovane e emergente come Paolo Zanetti così come lo Spezia ha Vincenzo Italiano che è un mister con idee innovative e molto preparato".

Hai giocato per alcune stagioni in maglia bianca. Qual è il suo ricordo più bello e quale invece il rammarico più grande?

"Il grande rammarico fu quel campionato con mister Gallo. Giocai molto poco e sicuramente mi sarei aspettato di essere considerato di più. Non dimenticherò mai invece l’esordio con lo Spezia nella trasferta di Pescara, vincemmo con due gol di Valentini. Per uno come me che è cresciuto nelle giovanili è stato un sogno che si realizzava. Ricordo ancora una delle mie prime partite al Picco come raccattapalle da bambino a bordo campo in quella sfida passata alla storia Spezia-Genoa risolta da una doppietta di Guidetti".

Il Venezia manca dalla serie A da 19 anni e ha una proprietaria americana così come lo Spezia. Com’è il rapporto con il vostro presidente Niederauer? Vi segue o è un rapporto a distanza?

"È un grande appassionato. Io gli devo molto perché in estate ha deciso di puntare su di me riscattandomi dallo Spezia. Quando non è presente a Venezia ci segue con collegamenti con la squadra e con alcuni di noi si stente al telefono. Io lo sento spesso in settimana, è una persona speciale e merita di essere ringraziato con un risultato storico sul campo a fine stagione".

Gianluca Tinfena