"Il governo Meloni farebbe meglio a cercare le intese con gli Stati europei per la realizzazione di corridoi umanitari diretti e finalizzati alla distribuzione ad ampio raggio dei richiedenti asilo. Siamo invece di fronte ad un decreto disumano che considera i soccorsi plurimi degli illeciti e le persone sfibrate dalla fatica dei pacchi postali da spostare in mare e sulla terra, magari per poii arrivare alla meta che sarebbe stato possibile raggiungere prima senza accrescere disagi e spese, vedi il caso dei minori trasferiti a Foggia dopo aver raggiunto La Spezia". L’europarlamentare Brando Benifei non ha dubbi: la politica del Governo "tesa all’arroccamento sovranista e alla difesa dei confini nazionali" non è risolutiva di fronte ad un fenomeno che impone, invece, "accordi fra gli Stati europei per concorrere a risposte condivise avendo a mente il valore della vita umana". Ma l’Unione europea non può fare di più per favorire la distribuzione dei richiedenti asilo nei vari paesi? "Il Parlamento europeo, su impulso della Commissione, da tempo ha fatto la sua parte per riformare il Regolamento di Dublino e quindi per puntualizzare i criteri tesi a stabilire chi debba essere lo stato membro competente ad esaminare le domande di asilo. Ma occorrono accordi fra gli stati per dare corso alla distribuzione dei flussi e quindi alla configurazione strutturale e logistica dei corridoi umanitari che geograficamente ci collocano in prima linea nel Mar Mediterraneo. In Italia è facile arrivare, deve diventare anche facile transitare per arrivare alla meta finale estera. Il Parlamento europeo ha messo in campo anche importanti risorse per dare gambe a questi processi ma queste non bastano se manca la volontà politica per superare l’approccio la tema attualmente unicamente basato sul primato del sovranismo e del nazionalismo. Il Governo di centrodestra ha logorato i rapporti con la Francia quando, invece, c’è semmai da costruire intese. E la commissione europea ai diritti umani ha richiesto il ritiro del decreto Piantedosi".