Schianto nella notte, muore a 31 anni. Un’altra vittima sulla ‘Napoleonica’

Giuseppe Biddiri è finito con la moto contro la chiesa del Pezzino

Strada killer: l’incidente in cui il 19 luglio ha perso la vita Fabricio  Gutierrez

Strada killer: l’incidente in cui il 19 luglio ha perso la vita Fabricio Gutierrez

La Spezia, 13 agosto 2018 - Un'altra scia di sangue. La Napoleonica, la strada killer, ha fatto un’altra vittima. La sera di domenica 12 agosto, poco dopo le 23, l’ennesimo incidente mortale. A perdere la vita, in un terribile schianto, è stato Giuseppe Biddiri, 31 anni, residente alle Grazie. Il giovane stava viaggiando in sella alla sua moto, una Honda di grossa cilindrata, quando per ragioni ancora da accertare ha perso il controllo del mezzo, andandosi a schiantare prima contro le lamiere di un autobus in movimento, poi contro la facciata della chiesetta del Pezzino. L’incidente si è consumato a poche centinaia di metri dallo svincolo che porta nel centro del borgo graziotto. Biddiri viaggiava molto probabilmente in direzione della Spezia. Lo schianto è stato violentissimo e nonostante i tentativi di rianimazione portati avanti da medici e soccorritori della Pubblica assistenza, il ragazzo è deceduto.

MOLTO conosciuto in paese, Biddiri, figlio di un palombaro del Comsubin e appassionato di motociclette, oltre che di softair, faceva l’operatore di travel lift al Cantiere Valdettaro. E nel tempo libero si dedicava al volontariato come milite della Pubblica assistenza. I primi a prestargli soccorso, e ad apprendere la tragica notizia, sono stati proprio i colleghi della Pa. Soltanto il 19 luglio scorso, la città di Spezia ha pianto un’altra vittima della Napoleonica: Fabricio Murillo Gutierrez, cuoco equadoregno, 23 anni soltanto. La dinamica in questo caso è stata diversa, ma altrettanto violenta: la moto sulla quale viaggiava Gutierrez, da Porto Venere in direzione della Spezia, ha perso aderenza ed è andata a schiantarsi contro un muro, a poca distanza dal rettilineo dell’Acquasanta, nei pressi del borgo di Marola. L’incidente ha rinverdito un acceso dibattito che da anni tiene banco e che riguarda, appunto, le condizioni di sicurezza della Napoleonica, unica via di collegamento tra il centro città e Porto Venere: una tortuosa strada a doppio senso di marcia, disegnata da un fitto profilo di curve e disseminata di microcantieri, che spesso ostacolano la visuale ad automobilisti e motociclisti. Ancora da valutare la dinamica che ha portato all’ultimo incidente mortale: i rilievi sono al vaglio dei carabinieri.