Giovane chef morì in moto, automobilista condannato per omicidio stradale

Condannato l’automobilista che sulla Napoleonica provocò la morte di Luca Arpe in sella alla moto. Scatta l’attenuante del concorso di colpa

I rilievi della Polizia municipale all’epoca dell’incidente sulla Napoleonica

I rilievi della Polizia municipale all’epoca dell’incidente sulla Napoleonica

La Spezia, 23 settembre 2020 - Fu una manovra sciagurata quella di immettersi alla cieca con l’auto sulla strada Napoleonica senza verificare bene chi sopravveniva ma fu anche eccessiva la velocità della moto che andò a colpire provocando la morte del giovane che la stava conducendo.

A.D., 55 anni, è stato ieri ritenuto responsabile di omicidio stradale ma a fronte della richiesta di condanna a 5 anni e 4 mesi di carcere formalizzata dal pm Rossella Soffio nel rito abbreviato (che di per sé comporta lo sconto di un terzo della pena base, che era di 8 anni) ha ottenuto il riconoscimento dell’attenuante del concorso di colpa che ha portato alla pena finale di 2 anni e 8 mesi. La sentenza è del giudice Mario De Bellis, in accoglimento delle argomentazioni sviluppate dall’avvocato difensore Andrea Tavernelli contro le quali avevano fatto muro il pm e i legali dei familiari della vittima costituitisi in giudizio: compagna, figlia, madre, papà, sorella e zio. Per ognuno di loro il giudice ha previsto un ristoro ’provvisionale’ di 40mila euro, sulla via del risarcimento globale del danno da quantificare nel processo civile, come chiesto dagli avvocati Marco Argenziano, Raffaella Nardone, Valentino Sturlese e Dino Gentile.

La sentenza penale, intanto, si fa monito a chi percorrere l’arteria, stretta e insidiosa della costa di ponente del golfo, con ’richiamo’ al rispetto delle norme del Codice della strada, dei limiti di velocità e alla necessità di soluzioni per diminuire i rischi sul piano della viabilità.

Al centro del processo c'era la morte di Luca Arpe, giovane chef di 26 anni originario di Porto Venere che, a bordo della sua Yamaha 600, si stava recando al lavoro nel ristorante di famiglia, nel borgo marinaro. La causa principale del decesso fu la manovra azzardata dell'automobilista, al volante della sua Ford Focus. Il terribile incidente avvenne il 3 maggio del 2017, a Fabiano Basso, nei pressi del circolo della bocciofila, a causa del materializzasi sulla carreggiata dell’auto, proveniente dal parcheggio laterale all’ombra della cosiddetta ’piramide’ proprio mentre, dopo aver percorso un rettilineo di 200 metri, stava arrivando la moto.

Lo scontro tra la Yamaha e la Ford Focus fu terribile; la moto centrò l’auto all’altezza della porta posteriore sinistra. L’automobilista, feritosi lievemente, aveva chiamato i soccorsi; ma questi si rivelarono vani. Secondo i rilievi effettuati dalla Polizia Municipale, elaborati dal consulente del pm, la moto viaggiava a una velocità di 80/90 chilometri orari, là dove il limite è di 50.