In piazza per salute e ambiente

Due sit-in in contemporanea nel capoluogo e a Sarzana

(Foto Pasquali)

(Foto Pasquali)

Due manifestazionI ’gemelle’ si sono svolte in contemporanea, dalle 10,30 alle 12 alla Spezia in piazza Europa e a Sarzana in piazza Matteotti. Gli obiettivi: una sanità pubblica contro ogni privatizzazione e una naturale chiusura del ciclo dei rifiuti con un secco no al biodigestore di Saliceti. Salute e ambiente, dunque, i temi sottolineati con striscioni e interventi.

A Sarzana il dottor Pier Aldo Canessa, del Manifesto per la sanità locale ha spiegato la politica ospedaliera riassumendola in tre punti. "Intanto – ha affermato Canessa – il nuovo Felettino deve essere totalmente a finanziamento pubblico, al fine di non legare al privato e ai suoi azionisti le salute della comunità spezzina, impedendo investimenti in nuovi servizi. Secondo i recenti annunci della regione per la costruuione del nuovo nosocomio sarebbero necessari 264milioni, di questi 178 milioni pubblici sembrano esserci, il restante lo metterà il privato con un mutuo attraverso la cassa depositi e prestiti". A giudizio di Canessa, "il privato non mette un euro ha già il mutuo, poi riceverà 10 milioni l’anno dalla comunità per interessi, oltre 4 milioni per la gestione dei servizi". Quindi Canessa ha detto no "al decreto Balducci in provincia della Spezia". E ha concluso: "La destinazione del San Bartolomeo deve essere pubblica e nel pieno rispetto delle sue funzioni. La pandemia ci ha insegnato che è meglio avere due ospedali pubblici e funzionanti".

A fianco dei cittadini per dire no al biodigestore di Saliceti e per confermare la necessità del nuovo ospedale del Felettino alla Spezia e del mantenimento dell’ospedale San Bartolomeo di Sarzana c’erano anche il consigliere regionale del Movimento 5 stelle Paolo Ugolini e la capogruppo in consiglio a Sarzana Federica Giorgi. Hanno sostenuto di essersi battuti per una rapida costruzione del Felettino e per un potenziamento della sanità pubblica, di non essere però d’accordo d’ accordo sulle modalità di finanziamento dell’ opera. Riguardo il biodigestore, Ugolini e la Giorgi hanno messo in evidenza le varie problematiche derivanti dall’istallazione del mega impianto domandando "per quale motivo la giunta regionale si ostina a posizionare il biodigestore proprio a Saliceti quando era già stato approvato un impianto di 40-50 mila tonnellate a Boscalino? Non ci vengano a dire che creeranno tanti posti di lavoro al massimo saranno 20 -25".

A nome del comitato ’Sarzana che Botta!’ hanno parlato il segretario Carlo Ruocco e il consigliere Gabriele Moretti: "Il comitato ha da sempre messo in evidenza le ripercussioni che potrà avere il megadistore sull’ambiente e sulla salute". Gabriele Moretti ha poi ricordato che "l’ultimo annuncio dell’amministratore delegato di Iren ambiente parla di un impianto da 120 mila tonnellate che è il quadruplo del fabbisogno della nostra provincia. Il pericolo di inquinamento dell’aria e della falda dovrebbe quindi interessare anche i sarzanesi". Carlo Ruocco infine ha sollecitato "i comuni a chiedere il rispetto del contratto di servizio e della gara europea del 2016 che impegna Iren a realizzre un digestore a Boscalino adeguato al fabbisogno della nostra Provincia e della sola area del Tigullio, che non avrebbe impatti sui centri abitati". Presente alla manifestazione anche Daniele Montebello sindaco di Castelnuovo magra e Daniele Castagna, capogruppo Pd a Sarzana, che ha chiesto che "tutte le forze del consiglio comunale di Sarzana dove ha sede il San Bartolomeo si esprimano contro la legge Balducci: sarebbe già un passo avanti, un minimo comune denominatore da cui si può partire per aprire delle brecce e portare avanti dei risultati".

Carlo Galazzo