Finte assunzioni per il permesso di soggiorno, due in carcere: 4 milioni di multa

Oltre 250 gli extracomunitari che si erano rivolti al gruppo criminale. Con questo trucco 600mila euro di reddito di cittadinanza percepiti abusivamente

L'intervento della Finanza

L'intervento della Finanza

La Spezia, 19 gennaio 2023 - Avevano creato una imopresa di cantieristica navale con sede a La Spezia, ma era "finta" e serviva soltanto a concludere assunzioni (fasulle anch'esse) utili per ottenere o rinnovare il permesso di soggiorno a favore di extracomunitari che si rivolgevano a loro per conquistare il documento valido per la permanenza in Italia.

Il trucco è stato scoperto dalla Guardia di Finanza spezzina, che infine quest'oggi ha eseguito l’ordine di carcerazione emesso dalla Procura di La Spezia, a firma del dottor Antonio Patrono, nei confronti di due soggetti condannati a quattro anni e mezzo di reclusione e a una multa da paura: 4 milioni e ventimila euro.

Le indagini avevano portato nel gennaio dello scorso anno all’esecuzione di misure cautelari nei confronti dei due imputati, che avevano deciso di patteggiare. L'accusa era associazione per delinquere finalizzata a favorire illegalmente l'ingresso o/e la permanenza nel territorio nazionale di cittadini extracomunitari. Sono ben 252 gli extracomunitari che si erano avvalsi dei "servizi" offerti dal gruppo criminoso. Non solo: l'abusiva richiesta di rilascio o di rinnovo di permessi di soggiorno permetteva anche l’accesso fraudolento a contributi economici e sussidi statali, quali il reddito di emergenza e il reddito di cittadinanza, richiesti da ben 143 extracomunitari ed erogati per ben 600mila euro.

A giugno 2022 il Tribunale della Spezia aveva determinato la pena nei confronti dei due imputati per 4 anni e 6 mesi di reclusione e 4.020.000 euro di multa. Dopo la pronuncia da parte della Corte di Cassazione sulla inammissibilità del ricorso teso a ottenere la riduzione della pena avanzato dai due, è stata disposta la carcerazione per l’espiazione della pena di 3 anni, 11 mesi e 28 giorni di reclusione (con la decurtazione di sei mesi e due giorni di arresti domiciliari già scontati).