I palombari si tingono di rosa. Chiara Giamundo: "Alle ragazze dico: provateci"

Cerimonia solenne al Varignano con ministro e capo di stato maggiore Il suo prossimo obiettivo? 'Scendere fino a 300 metri di profondità'

Chiara Giamundo

Chiara Giamundo

La Spezia, 22 febbraio 2020 - Ieri il grande giorno dell’investitura nella base del Varignano. Prima la consegna del brevetto da parte del ministro della Difesa Lorenzo Guerino e del capo di stato maggiore della Marina Militare Giuseppe Cavo Dragone, poi l’imbascamento ad opera dell’istruttore Massimo Miglioranza.  

Palombara o palombaro? "Donna-palombaro, preferisco. Mi calza meglio addosso: nel lavoro sono un operatore, prima di tutto". Chiara Giamundo, 23 anni, ha tra le mani il premio speciale consegnato dal presidente della Consulta femminile spezzina Maria Cristina Failla, ed è lo specchio della felicità. La folta chioma è raccolta sotto l’ambito cappellino per il quale ha dato l’anima: un anno di rapporto intensivo col mare e le sue profondità. Roba, fino a ieri, da uomini.  

Orgogliosa di scrivere una pagina di storia? "Orgogliosa e grata alle persone che mi hanno accompagnato nel percorso: i miei istruttori".  

Non ti hanno mai indotto a sentirti di Serie B, magari per incalzarti? "Assolutamente no. Sono stata trattata sempre alla pari degli allievi con i quali ha condiviso fatiche, speranze e obiettivo"  

«Non si volta chi a stelle è fisso», recita il motto (leonardiano) dei palombari. Ti senti l’emblema? "Puntare un obiettivo e dare il massimo per centrarlo è il nostro modus vivendi. Siamo una squadra".  

L’acquaticità, oltre alla forma mentale, è la tua grande risorsa. Prime bracciate? "A 4 anni; nella vasca fatta allestire dai miei genitori nei pressi di casa per motivi di sicurezza"  

In che senso? "Stando in acqua mi controllavano meglio".  

I ricordi da ’sirenetta’? "I risultati sportivi. Tante soddisfazioni, frutto di rinunce".  

Tarata per entrare in Marina... "Ho colto l’opportunità della selezione per l’arruolamento da volontaria in ferma prefissata di un anno. All’epoca non pensavo di tentare l’accesso nel gruppo operativo subacqueo. Ho saputo del concorso e ho provato, quasi per gioco".  

Nuovi obiettivi? "Vorrei diventare un pilota dell’ads, lo scafandro che permettere di scendere ed operare a 300 metri di profondità"  

Che dire per promuovere il «mestiere» tra le ragazze? "E’ un modo anche per mettersi alla prova nella vita, per maturare un’esperienza comunque utile ad affrontare le sfide che la stessa presenta".  

Corrado Ricci © RIPRODUZIONE RISERVATA