Tre amici portano aiuti in Ucraina. "E torniamo con nove profughi"

Un viaggio di 3000 chilometri a bordo di due van con coperte, vestito e cibo per le zone di guerra

Il gruppo partito da Fiumaretta ha portato aiuti alla popolazione ucraina

Il gruppo partito da Fiumaretta ha portato aiuti alla popolazione ucraina

La Spezia, 6 marzo 2022 - "Abbiamo caricato sui nostri due van 9 persone e stiamo tonando indietro. I profughi andranno a Venezia, Viareggio e Vercelli, prima abbiamo scaricato la merce ei medicinali che abbiamo portato". La comunicazione che conferma la riuscita della loro missione umanitaria, è arrivata ieri pomeriggio attorno alle 15 da Andrea Guelfi da Luzhanka Border Crossing, ai confini fra Ungheria e Ucraina. Tre giovani sarzanesi hanno infatti deciso di fare qualcosa di concreto in favore della popolazione ucraine: guidati da Andrea Guelfi assieme alla compagna Silvia Modafferi e Giovanni Magrini non hanno solo deciso di portare direttamente beni e farmaci alla popolazione, ma nel viaggio di ritorno di trasportare in Italia (dove hanno parenti ad attenderli) un gruppo di 9 profughi, con i quali avevano già avviato i contatti. E’ stata un’iniziativa personale quella dei giovani sarzanesi: hanno preso i necessari contatti e si sono messi in viaggio alla guida di due mezzi, due furgoni che usano per la loro attività di noleggio a Fiumaretta.

Si sono fatti aiutare da un gruppo di amici che hanno raccolto beni di primi necessità e farmaci i cui donatori hanno voluto restare anonimi. Poi, a loro spese, si sono messi in viaggio per raggiungere la zona di confine fra Ungheria e Ucraina. Sono partiti dalla loro attività di Fiumaretta venerdì sera attorno alle 22, contano di tornare nella notte fra domenica e lunedì. Oltre 3 mila chilometri da percorrere alternandosi alla guida dei due mezzi. "Abbiamo voluto fare qualcosa per quelle persone che stanno soffrendo e stanno vivendo una situazione di disagio incredibile – racconta prima della partenza Andrea Guelfi – non potevamo restare con le mani in mano. Così abbiamo pensato che l’unica intervento che potevamo effettuare era quello di portare cibo, coperte, vestiti, medici nali, ma soprattutto di aiutare a fuggire chi voleva lasciare l’Ucraina. Abbiamo mobilitato tutti i nostri amici: non si sono tirati indietro ed hanno iniziato la raccolta.

Alcuni di loro sono andati personalmente al supermercato a comprare le provviste necessarie". "Abbiamo avuto solidarietà e offerte – prosegue Guelfi – da parte di titolari di farmacie di Sarzana e della Vallata del magra che ci hanno consegnato gratuitamente i farmaci necessari per situazioni del genere. In un primo tempo avevamo deciso di andare ai confini con la Polonia, poi abbiamo deciso di cambiare destinazione e recarci ai confini fra Ucraina e Ungheria, visto che dai contatti avuti lì c’erano quelle 9 persone con passaporti e documentazioni ad attenderci. Devo anche ricordare che abbiamo ricevuto offerte da colleghi di lavoro e amici per contribuire alle spese del carburante". Ieri pomeriggio la piena riuscita del progetto e il ritorno in patria, dopo aver dormito solo un paio di ore.