"Una cabina di regia per le grandi opere"

Il neo presidente di Confindustria Gerini rilancia l’idea della mini Pontremolese: "Garantirebbe l’impiego di convogli fino a 550 metri"

Operatori del porto

Operatori del porto

La Spezia, 25 gennaio 2020 -  «L’economia provinciale è a uno snodo importante, ci sono opere pronte a partire con finanziamenti già stanziati e altre sono iniziate con cantieri sono fermi, in uno scenario come questo sarebbe importante dar vita a una cabina di regia per imprimere il necessario slancio, i progetti ai nastri di partenza possono cambiare lo scenario economico di questa provincia". Mario Gerini, 57 anni, imprenditore edile (è presidente e direttore generale della società Edilizia Tirrena Spa, storica azienda fondata nel 1922 da Giacomo Pozzoli) si è insediato da poco più di un mese alla guida di Confindustria, ricevendo il testimone da Francesca Cozzani. È ben consapevole delle difficoltà in cui si dibatte la provincia, dove agli effetti della crisi si sommano le lentezze di una burocrazia che penalizza pesantemente le imprese, ma dice di cogliere anche significativi segnali di ripresa. In questa intervista, la prima da quando ha assunto la guida degli imprenditori spezzini, anticipa a ‘La Nazione’ le sue idee e il suo punto di vista in ordine ai tanti nodi ancora irrisolti.  

Presidente, chi dovrebbe far parte di questa cabina di regia? "Penso alla Regione, alla Provincia, al Comune e alle parti sociali, ovviamente compresa Confindustria".  

E’ un po’ quello che ha in mente il governatore Toti per il porto... "Esatto, come industriali abbiamo accolto favorevolmente la creazione di questo tavolo che dovrebbe indicare un preciso cronoprogramma, anche se non dobbiamo avere in mente solo l’ampliamento del molo Garibaldi, c’è anche tutto il resto: molo crociere, binari, dragaggi. Confindustria si mette a disposizione".  

A proposito di porto, la sua associazione ha già preso posizione in ordine all’iniziativa del sindaco Peracchini all’indomani del licenziamento di una dipendente. Che ne pensa dei più recenti interventi sul porto? "Dico che che, pur rimanendo ciascuno legato alle proprie linee di pensiero, quell’intervento ha avuto il merito di riaprire il dibattito su certi temi, favorendo una maggiore sensibilizzazione delle parti".  

E con Contship avete avuto una qualche interlocuzione? "Nessun contatto diretto finora, sappiano solo che da tempo è stata affidata la progettazione esecutiva delle nuove banchine, siamo in attesa anche noi".  

Il settore in cui opera la sua azienda, l’edilizia, è quello che ha subito forse i contraccolpi maggiori della crisi. Dove sono i segnali di ripresa? "Non c’è dubbio che il settore sia stato colpito duramente, basti pensare che a livello nazionale, fra il 2008 e il 2019, si sono persi 650mila posti. A livello locale non mancano segnali, con bandi di importi significativi, sia da parte del Comune che del ministero della Difesa, per esempio per adeguamenti edilizi all’interno dell’Arsenale: 17 milioni sono stati stanziati solo dal ministero".  

Il sindacato in più occasioni ha messo sotto accusa la prassi degli appalti al massimo ribasso. "Ultimamente sono stati pochi, la normativa sopra certi importi impone la strada dell’offerta economicamente più vantaggiosa, con valutazione tecnica ed economica, e in genere la parte economica vale meno della parte tecnica. Pur tuttavia ci sono dei casi, soprattutto per le grandi opere, dove i ribassi non corrispondono alla reale valutazione dell’opera, e da lì sorgono contenziosi con l’ente appaltante, con il fermo dei cantieri".  

Si parla anche per la nostra provincia di infiltrazioni della criminalità organizzata. "Io non sono a conoscenza di aspetti di questa natura, e comunque il fenomeno è molto articolato, spesso di difficile comprensione. Penso però che il problema riguardi soprattutto la filiera dei subappalti".  

Nodo Enel: Confindustria è pronta a fare la sua parte per il riutilizzo delle aree eventualmente dismesse? Avete delle idee? "Intanto si tratta di capire quanto spazio sarebbe a disposizione per nuovi investimenti, senza contare che mancano ancora gli indici di edificabilità e la necessaria strumentazione. Sicuramente siamo pronti a un contributo di idee".  

Tipo? "Pensiamo per esempio a una cittadella della formazione, oltre a impegni finalizzati allo sviluppo e alla ricerca nel campo delle energie rinnovabili a basso impatto ambientale. Ci sono aziende spezzine interessate".  

E i rapporti con la Marina? "Il suo ruolo è molto importante, come spesso viene rimarcato dall’ammiraglio Giorgio Lazio (comandante Marittimo Nord, ndr.). Alle aziende servono spazi a mare, alcune di esse non sono in grado di mettere a punto il programma di commesse proprio per questo. Anche noi auspichiamo che possa nascere un presidio importante per il refitting. Il quadro normativo però è complesso e l’interlocutore non può che essere il ministero, a livello politico e istituzionale".

Che ne pensa di una mini Pontremolese da fare subito col potenziamento di stazioni e strutture, in attesa del raddoppio? "Lo ritengo un primo passo importante, da cui potrebbero derivare vantaggi per il porto, per esempio con la possibilità di allungare i convogli fino a 550 metri, ma anche con importanti ricadute sociali, in termini di miglioramento dei collegamenti con Parma e penso ai tanti studenti penalizzati dalla situazione attuale".  

In Confindustria cambierà qualcosa? "Siamo passati da un sistema che prevedeva un consiglio di presidenza di 14 persone a uno di 5, più presidente e past president. A luglio cambieremo lo statuto per aumentare la rappresentanza di tre componenti in modo da garantire una maggiore rappresentatività, in grado però di parlare con una voce unica". © RIPRODUZIONE RISERVATA