Giovani e lavoro: "Non siamo pigri, chiediamo solo garanzie"

La Spezia, si infiamma il dibattito sulla carenza di personale nella stagione estiva. I giovani respingono le accuse e danno la loro versione

Un bagnino (Foto di repertorio)

Un bagnino (Foto di repertorio)

La Spezia, 14 maggio 2022 - È iniziata la stagione, le navi da crociera sono tornate nel Golfo, la stazione è gremita di turisti: tutto sembra pronto a ripartire, ma... non si trova personale nelle strutture ricettive e della ristorazione. Tanti imprenditori nelle scorse settimane hanno deciso di parlare: tra le cause a cui viene attribuita la mancanza di lavoratori le più menzionate il reddito di cittadinanza, una ‘pigrizia’ diffusa e grandi pretese in fatto di orari da parte dei dipendenti. E i giovani che dicono? Abbiamo ascoltato le loro motivazioni e le difficoltà incontrate, hanno accettato di parlare chiedendo però l’anonimato. "Ho letto un annuncio da aiuto cuoco e mi sono presentato al colloquio – racconta un 27enne spezzino a proposito di un’esperienza in una località turistica in zona – in realtà, una volta arrivato nel ristorante, ho scoperto che sarei stato da solo ai fornelli facendo di fatto il cuoco, e occupandomi anche della sala nei momenti in cui ce n’era bisogno. Il turno iniziava alle 10 della mattina, per la cena quando andava bene all’una di notte si iniziava a pulire. Ho lavorato all’estero dove anche come cameriere si guadagna bene e si è tutelati: sono arrivato alla conclusione che in Italia sia meglio cercare lavoro in altri settori".

In molti raccontano di orari di lavoro cambiati dopo aver firmato il contratto e di bar e ristoranti in cui si sceglie di assumere meno persone del necessario. "Avevo iniziato concordando la disponibilità nei weekend, ho detto esplicitamente che essendo uno studente non potevo dedicarmi al bar in modalità full-time – spiega un 23enne – il titolare era d’accordo, ma le ore che mi venivano chieste erano sempre un numero maggiore rispetto a quelle del contratto. Ho fatto un conto ore-paga, non arrivavo ai 7 euro l’ora, ma almeno mi pagavano con regolarità".

Per molti è già tanto essere pagati in modo puntuale, ad alcuni è infatti capitato di essere trattati male e non aver ricevuto un euro. È il caso di chi decide di parlarmi del suo primo lavoro: "Non avevo ancora 18 anni quando ho cercato lavoro per la stagione, avendo fatto l’alberghiero mi sembrava una buona idea. In quanto minorenne mi hanno chiesto di passare tramite la scuola, promettendo però di darmi un rimborso spese, purtroppo non solo una volta avviato il tirocinio non ho ricevuto nessun rimborso, ma ho lavorato gratis un mese per persone che mi davano dell’incapace e mi rimproveravano di non valere un euro".