Brillante operazione della squadra mobile e della squadra volante della questura spezzina con l’arresto di tre albanesi dediti ai furti in abitazione e il sequestrato nell’appartamento di via Veneto dove abitavano, di un ingente quantità di refurtiva tra orologi, bracciali, spille, collane, orecchini, anelli e catene d’oro, nonché occhiali, profumi, un gps tracker e una cassetta di sicurezza con 7.500 euro, per un valore che supera i 100mila euro. C’era persino un cappellino blu con il logo e la scritta polizia di Stato. Parte della refurtiva è stata già riconsegnata ai legittimi proprietari. Le manette sono scattate per Loni Trushaj, 41 anni, Venigjar Palaj di 23 anni ed Eliton Palaj di 33 anni. Tutti difesi dall’avvocato di fiducia Luigi Fornaciari Chittoni. Solo denunciata la compagna di uno degli arrestati. Il blitz della squadra mobile, sotto le direttive dei dirigenti Lorenzo Mulas ed Edoardo Bruno, è scattato dopo la recrudescenza dei furti in appartamento in città e nei comuni vicini. La svolta nel tardo pomeriggio di lunedì dopo una serie di furti e tentati furti tra via Sarzana e via San Venerio. Lì un abitante segnalava ai poliziotti della squadra volante intervenuti per il sopralluogo, di aver visto due giovani in fuga a piedi salire su un’auto che li aspettava a distanza. Ed è stato bravo a prendere il numero della targa. L’auto veniva poi rintracciata durante la notte mentre era parcheggiata in via Veneto. La squadra mobile iniziava allora un servizio di monitoraggio e alle 17 di martedì l’auto con tre persone a bordo, pedinata a distanza con più equipaggi che si avvicendavano per evitare sospetti, si recava nei comuni di Riccò, Beverino e Follo. Veniva poi accertato che c’erano stati diversi furti e tentativi di furto in abitazione. L’auto, sempre pedinata, veniva fermata al rientro in città con un blitz coordinato tra squadra mobile e squadra volante. A bordo c’erano Eliton Palaj alla guida e Trushaj, mentre un terzo uomo dopo aver aperto lo sportello colpendo violentemente un agente prima che l’auto si fermasse, usciva dall’auto ingaggiando una colluttazione e, dopo essersi divincolato, fuggiva gettandosi in un canneto a bordo strada. Nell’auto c’erano attrezzi da scasso, guanti per non lasciare impronte e la chiave di un’altra auto rubata poco prima durante un furto in un’abitazione in Valgraveglia. Nel frattempo altri poliziotti andavano in via Veneto. Lì notavano Venigjar Palaj e una ragazza con in mano un sacchetto uscire da un palazzo. I due venivano controllati ma, mentre la donna non opponeva resistenza, il giovane intestatario del veicolo sul quale poco prima erano stati fermati i suoi connazionali, ingaggiava una violenta colluttazione con un agente. Solo con l’ausilio degli altri poliziotti, veniva immobilizzato e arrestato per violenza e resistenza. Nel sacchetto c’erano arnesi da scasso, guanti e monili d’oro. Massimo Benedetti