Fermato con la marijuana ai giardini In casa ne aveva quasi due chili

I poliziotti della squadra volante hanno arrestato per detenzione e spaccio un ventiseienne disoccupato. I suoi clienti erano dei minorenni che pagavano 5 euro le singole infiorescenze di stupefacente

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I poliziotti della squadra volante hanno fermato un giovane nel pomeriggio, alle 17, durante un controllo ai giardini pubblici con circa 13 grammi di marijuana che, vista la forma del contenuto, faceva presupporre fossero per la cessione a terzi. Nelle vicinanze, infatti, c’era un gruppo di minorenni che alla vista degli agenti si è subito dileguati. Ma la sorpresa più grande i poliziotti l’anno avuta quando sono andati a perquisirgli la casa e hanno trovato un chilo e 800 grammi di marijuana e due bilancini di precisione. Così sono scattate le manette per Ardi Lleshi, 26 anni, di origine albanese ma residente alla Spezia. Disoccupato. Era stato lui stesso a consegnare i due involucri trasparenti con circa 13 grammi di sostanza stupefacente. Nel portafogli aveva poi 220 euro in banconote di vario taglio e questo ha confermato i sospetti degli agenti, vista la numerosa presenze delle banconote da 5 euro con cui solitamente viene pagato l’acquisto delle singole infiorescenze di marijuana.

Nell’abitazione del 26enne in una stanza adibita a magazzino, venivano rinvenute due grosse buste in plastica con un quantitativo di infiorescenza di marijuana del peso di 1820 chili che venivano sequestrate unitamente allo stupefacente consegnato in precedenza, al denaro e a due bilancini di precisione rinvenuti durante la perquisizione domiciliare. Accompagnato negli uffici della questura, il giovane veniva arrestato per detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio, ed associato nella camera di sicurezza della questura. Ieri mattina si è svolto il processo per direttissima, il giudice Gianfranco Pettalia ha convalidato l’arresto e disposto l’obbligo di dimora nel Comune della Spezia e il divieto di uscire dal proprio domicilio dalle ore 21 alle ore 7, in attesa dell’udienza aggiornata al 23 giugno dopo che l’avvocato Mauro Boni ha chiesto i termini a difesa.

Massimo Benedetti