Femminile, la prua biancoceleste non ha rivali

Nella gara femminile, il testa a testa delle corsie centrali dura fino a 50 metri di distanza dalla Morin. Poi il Fossamastra si impone. Ed è bis

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Si dice sempre che confermarsi è sempre più difficile: non ditelo però alle ragazze terribili del Fossamastra, che dopo una stagione complicata vincono quando conta portandosi a casa il secondo Palio consecutivo, trionfando davanti al Fezzano e al La Spezia Centro. Una gara tiratissima che ha confermato le attese: le tre favorite della vigilia scattano al via facendo gara a parte, una contesa tiratissima con i tre equipaggi che dopo aver virato ai 500 metri praticamente alla pari, si sono dati battaglia fino ai 750 metri, quando le campionesse uscenti hanno dato lo strappo decisivo. Virginia Cattoi, Barbara Favazza, Giulia Faggioni e Sara Borsetto, timonate da Ilenia Favazza, vincono in 5’58’’73. Al secondo posto il Fezzano, che dopo una grandissima stagione si ferma a un passo dal sogno, tagliando il traguardo in 6’00’’80. Al terzo posto il La Spezia Centro, con 6’01’’55.

Più staccati gli altri equipaggi: quarto il Canaletto, seguito da Lerici, Muggiano, San Terenzo e Tellaro. Per la borgata guidata da Marco Boccolini, al quarto Palio femminile dopo quelli del 1995, del 2015 e del 2021, la festa è scattata subito. "Riconfermarsi è una cosa meravigliosa – afferma la capoborgata Caterina Russo – soprattutto dopo una stagione così combattuta. Noi sapevamo che potevamo dare il massimo per tenere a casa lo stendardo e il trofeo dedicato a Susanna (Oddi, capoborgata di Fossamastra scomparsa nel 2019; ndr). Presentarsi con lo stesso equipaggio dello scorso anno ha portato bene, vediamo se riusciamo a tenerle anche per il prossimo. Il Covid è stato molto limitante, non abbiamo potuto partecipare a due prepalio, ma le ragazze ci hanno sempre creduto". Autentica trascinatrice della barca celeste è stata Virginia Cattoi: per lei è il terzo Palio personale. "È un’emozione grandissima, è stata dura riconfermarsi. Ma sapevamo che se vogavamo bene potevamo dire la nostra. Ora festeggiamo con la borgata, la nostra seconda famiglia, e poi andremo di nuovo in acqua perché a settembre ci sono i campionati italiani di gozzo". E per il futuro? "Penso di smettere, anche ormai lo dico da qualche anno e poi non lo faccio – sorride –. Non voglio lasciare il mondo del Palio: vorrei mettermi in gioco come allenatrice, magari prendo in mano queste ragazze e le porto ancora alla vittoria". Matteo Marcello