Sindaci spezzini, in dieci con Toti sulla questione ordinanze

Peracchini, Ponzanelli, Cozzani e altre sette fanno quadrato attorno al presidente della Regione

Anche il sindaco della Spezia, Peracchini, è tra i firmatari

Anche il sindaco della Spezia, Peracchini, è tra i firmatari

La Spezia, 2 maggio 2020 - "Apprendiamo con stupore che alcuni nostri colleghi sindaci hanno sottoscritto un documento con cui invitano il presidente Toti a non emettere altre ordinanze attenendosi a quanto stabilito nei Dpcm dal governo Conte. Questa presa di posizione ci lascia perplessi sia per la modalità che per i contenuti, oltre a ritenere si tratti di un atto grave nei confronti di chi, in questa grave emergenza, ci ha supportato e ascoltato".

Lo affermano dieci sindaci spezzini a proposito dell'invito a Toti di altri 81 amministratori, a non fare altre ordinanze in Fase 2 per l'emrgenza coronavirus, e di attenersi alle scelte del presidente del Consiglio. Tra i dieci sindaci che firmano il sostegno a Toti di sono i primi cittadini della Spezia Pierluigi Peracchini, di Sarzana Cristina Ponzanelli, di Porto Venere Matteo Cozzani. Gli altri primi cittadini sono di Follo, Riccò del Golfo, Ameglia, Rocchetta Vara, Borghetto Vara, Brugnato e Vernazza.

"Chiedere al Presidente della Regione di rinunciare ad emettere delle proprie ordinanze significa chiedergli di rinunciare alle sue prerogative specifiche esattamente come quelle di noi Sindaci. La Regione, fino ad oggi, ha dimostrato di essere all'altezza del proprio ruolo, sia anticipando alcune chiusure quando il Governo ancora brancolava nel buio, che fornendoci le risposte quando da Roma continuava a non arrivare niente, partendo dalle mascherine», scrivono i sindaci in una nota. I primi cittadini spezzini protagonisti del sostegno a Toti pongono delle domande ai colleghi che hanno firmato l'altro documento. «Siete davvero sicuri che i vostri concittadini vogliano essere gestiti dai confusi Dpcm del governo Conte? Siete sicuri di volervi affidare alle sole decisioni di chi da Roma vede tutta l'Italia uguale senza scendere nelle analisi delle peculiarità del proprio territorio? Volete davvero che decida per voi quel governo che ha abbandonato completamente i comuni al loro destino facendo della politica degli annunci la modalità primaria della gestione dell'emergenza?».

«La verità è che il documento è stato un maldestro tentativo di fare politica utilizzando le nostre istituzioni e lo prova il fatto che i firmatari rappresentano poco più del 20% della popolazione ligure», conclude la nota.