Fuga di gas con esplosione in casa. «Sbalzato e investito dalle fiamme»

Il ferito: «Aveva aperto la porta, altrimenti sarebbe crollato tutto»

Massimiliano Turchi, 47 anni, con ustioni al braccio e al collo, ora ricoverato a Villa Scassi

Massimiliano Turchi, 47 anni, con ustioni al braccio e al collo, ora ricoverato a Villa Scassi

La Spezia, 15 novembre 2018 - Ho acceso il fornello per farmi il caffé e l’aria ha preso fuoco: c’è stato un boato, sono stato investito dalle fiamme e poi sbalzato a terra... Me la sono vista davvero brutta». Massimiliano Turchi, 52 anni, da un lettino dell’ospedale Sant’Andrea racconta così la drammatica esperienza vissuta nella sua abitazione isolata a Pegui, nel comune di Calice al Cornoviglio, dove vive da solo, alle prese con problemi di mobilità. E’ accaduto ieri mattina alle 6,40. Tutta colpa di una fuga di gas, originatasi da una lesione nel tubo che connetteva la bombola esterna con l’impianto all’interno dell’abitazione. Lo hanno accertato i vigili del fuoco, intervenuti per mettere in sicurezza lo stabile e, ancor prima, per soccorrere il ferito, dopo l’allarme dato dal vicino di casa che per primo di è prodigato nel prestargli aiuto.

Massimiliano, nel dramma, si ritiene fortunato. «Poteva crollare la casa... Meno male che prima di accendere il fornello, ho aperto la porta di ingresso e così si è scaricato l’onda d’urto. Appena alzatomi da letto, avevo, infatti, avvertito uno strano odore in casa; pensavo fosse l’effetto di un’infezione presa dal cane ad una zampa. Col senno di poi ho capito: si trattava di gas, quello che ha saturato gli ambienti e poi ha preso fuoco, provocandomi ustioni al braccio e al collo».Massimiliano non ha mai perso i sensi ma ha sofferto moltissimo: «Per un bel po’ ho tenuto il braccio sotto il rubinetto con l’acqua corrente per lenire il dolore... Poi sono attivati i soccorsi». Medici e infermieri del 118, volontari della Pubblica assistenza di Ceparana, vigili del fuoco. E, prima di tutti, il vicino di casa, Andrea. «Voglio ringraziarlo di vero cuore per quello che ha fatto. Ero in una situazione disperata». Sì, Massimiliano, col braccio e il collo ustionati, era stato sbalzato a terra dell’onda d’urto dell’esplosione. Lontano dalla stampella che usa abitualmente per muoversi (per i postumi di un incidente stradale risalente al luglio del 2010), ha strisciato sul pavimento fino a raggiungere la porta. Lì l’amico ha prestato i primi soccorsi, per poi dare l’allarme. «L’incidente sofferto dal nostro concittadino, al di là della causa della fuga di gas, si inquadra nel contesto di una situazione intollerabile: l’inesistenza di una rete per la fornitura del metano, col disagio di dover ricorrere alle bombole esterne. Vane si sono rivelate fino le nostre istanze all’Acam», dice il sindaco Mario Scampelli, che rilancia il bisogno in parallelo alla solidarietà a Massimiliano, ora ricoverato al centro grandi ustionati di Villa Scassi. La casa è inagibile.

Corrado Ricci