Escalation di aggressioni Allarme rosso in carcere

Appello del sindacati al prefetto per potenziare gli organici degli agenti di custodia

Allarme in carcere per un’escalation di violenze e tensioni, ultima quella di un detenuto con problemi psichiatrici che ha sfasciato la cella. Il problema è stato al centro di un summit sindacale in Prefettura. Al tavolo col Prefetto Maria Luisa Inversini (nella foto) i rappresentanti di Sappe, Osapp, Uilpa-Polizia penitenziaria, Fns-Cisl, Cgil-Fp. Nel corso dell’incontro, la delegazione ha espresso la propria preoccupazione per alcune criticità all’interno della Casa Circondariale, a partire dall’aumento dei casi di aggressione subite dal personale della Polizia Penitenziaria ad opera dei detenuti. I sidacati hanno evidenziato l’esigenza di specifici interventi, sia a livello della struttura sia di natura organizzativa, al fine di garantire l’incolumità e la sicurezza degli agenti sul posto di lavoro, l’ampliamento dell’organico (sia amministrativo che sanitario) che opera nella struttura con il conseguente miglioramento della situazione generale all’interno del carcere. Il Prefetto ha assicurato la "massima disponibilità a veicolare le preoccupazioni e le difficoltà degli operatori della Polizia Penitenziaria agli Enti competenti".

L’Sos è accompagnato dai dati riferiti a quest’anno: 32 casi di autolesionismo, 5 aggressioni al personale, 3 manifestazioni di protesta, 4 tentativi di suicidio sventati dal personale, 17 invii urgenti in ospedale e cui si aggiunge il recente tentativo di fuga del detenuto indagato per l’omicidio delle prostitute e un decesso, risalente all’inizio dell’anno, per l’inalazione del gas della bomboletta fornita per cucinare in cella.

Sull’emergenza è intervenuto il presidente del consiglio regionale Gianmarco Medusei. Lo ha fa delle proteste. "Ripristinare il Provveditorato Regionale della Liguria e rinforzare gli organici con nuovi agenti è fondamentale per superare lo stress a cui sono sottoposti quotidianamente i lavoratori della polizia penitenziaria". Il nodo è quello del sovraffollamento. "Va rilevato - evidenzia Medusei - che su 156 posti a disposizione, ben 86 sono occupati da stranieri, in una struttura che già soffre di problemi di sovraffollamento per la presenza di 16 unità in più rispetto al normale, e che da un po’ deve far fronte anche all’inagibilità per lavori in corso di un intero piano". L’appello è corale: l’Amministrazione Penitenziaria e il Ministero della Giustizia devono intervenire celermente per questa delicata situazione che si sta vivendo nel carcere spezzino.