REDAZIONE LA SPEZIA

"Enzo sarebbe orgoglioso dell’arresto fatto dal Gis"

Fregosi è stato fra i fondatori del gruppo di intervento speciale dei carabinieri. Le missioni in gran segreto, poi la tragica morte nell’attentato di Nassiriya

"Quando ho visto le immagini dell’arresto di Matteo Messina Denaro da parte del Ros e del Gis dei Carabinieri ho provato un’emozione grande. E ho compreso ancor di più il valore del padre dei miei figli e dell’uomo che ho amato e perso il 12 novembre del 2003 nella missione Babilonia in Iraq, nell’attentato di NassirIya. Enzo con 5 carabinieri dell’allora battaglione Tuscania, è uno dei militari che hanno costituito il Gis, voluto dal ministro Francesco Cossiga quando dilagava il terrorismo". Paola Coen Gialli, è la moglie del maresciallo Enzo Fregosi, madre di Pietro (anche lui apparentente all’Arma) e di Allegra. Carattere schivo, riservata nella comunicazione e nella esternazione dei sentimenti, ha aperto alla Nazione l’album dei ricordi familiari. Sapeva che suo marito apparteneva al Gis fondato il 6 febbraio 1978 ed è stato uno dei primi militari a operare nel reparto di eccellenza? "No, Enzo non parlava mai del suo lavoro anche prima di entrare nel Gis. L’ ho scoperto anni dopo, soprattutto dopo la morte. Ho saputo dopo molti anni che Enzo aveva confidato a mio padre Piero l’appartenenza al Gis, nucleo coperto da grande riservatezza. Ricordo il significato delle parole di mio padre: “Lascialo sereno“". Enzo Fregosi (FrenK, nome in codice) è uno dei protagonisti di quegli anni intrisi di sangue. Ha operato per i valori in cui credeva senza riscontro di fama e di clamore. Il Gis opera in segretezza, sono i militari che indossano il mefisto e i cui volti restano sconosciuti.

Nato a Spezia nel 1947, lunigianese di adozione, Fregosi è stato in prima linea per la sicurezza nazionale. Se fosse vivo cosa avrebbe provato nel vedere il suo reparto impegnato nella cattura del latitante più ricercato di Italia? "Sarebbe stato orgoglioso e felice. I militari del Gis non si sentono eroi, sono una famiglia. ‘Dal valore del singolo trae la forza il gruppo’ è il loro motto". Fregosi ‘Frenk’ ha partecipato il 29 dicembre del 1980 alla liberazione del carcere di Trani dove era scoppiata una rivolta. "Come in ogni famiglia si stavano preparando i cenoni di fine anno. Enzo disse di avere una esercitazione. Ma quella ‘esercitazione’ era la rivolta nel carcere di Trani". Enzo Fregosi ha scritto pagine di storia del Gis, ha fatto parte della scorta al presidente Sandro Pertini, gli elogi e i ricordi anche del comandante del Gis sono tanti. In silenzio. Poi la decisione di andare in Iraq per partecipare alla ricostruzione del paese. Il 15 novembre del 2003 sarebbe tornato a casa, il 12 novembre è rimasto vittima dell’attentato di Nassiriya costato la vita a 28 persone. Riposa nel cimitero della Purificazione a Livorno dove la moglie ogni domenica va a trovarlo. Il “mefisto“ per lei non è mai esistito.

Maria Nudi