"Le edicole? Sono le lanterne della città. Rimaniamo aperti"

L'edicolante Massimo Calderari resiste: "Sembra di essere in un film apocalittico"

Massimo Calderari, edicolante di piazza Beverini

Massimo Calderari, edicolante di piazza Beverini

La Spezia, 8 aprile 2020 – "È tutto chiuso da giorni. Lungo tutto corso Cavour siamo rimasti soltanto in tre: noi dell'edicola e due farmacie. Insomma, il deserto più totale". A fare un breve resoconto della situazione dal centro storico della Spezia ci ha pensato l'edicolante Massimo Calderari: "C'è la protezione civile che passa con gli altoparlanti a ricordare di stare a casa e ridurre gli spostamenti al minimo. Non ho mai vissuto in tempi di guerra, ma ho proprio la sensazione di essere tornato a quegli anni…". In questi giorni di quarantena la gente rispetta le disposizioni, popolando poco sia le periferie che il centro spezzino.

"Tutti hanno molta paura e, giustamente, se ne stanno in casa – continua –. Vedere corso Cavour così deserto, pensando a quanti turisti e residenti lo popolavano, fa comunque impressione. Ora più che mai penso che le edicole siano le lanterne della città. Per questo stiamo continuando a restare aperti". In questo momento di crisi, Calderari riesce a tenere botta grazie ai numerosi e utili servizi che offre alla comunità. "La gente da noi viene a pagare le utenze – racconta – e ho notato che molti anziani residenti in zona preferiscono mandare le badanti o i giovani giovani a sbrigare per loro commissioni. In fin dei conti, facendo parte proprio del target più a rischio, in questo modo possono evitare di uscire di casa, e di conseguenza di mettere a repentaglio la propria salute».

Le scelte mirate alla prevenzione il titolare dell'edicola davanti 'Zara' le condivide pienamente, adottandole a sua volta per tutelare se stesso, la sua famiglia e anche i clienti. "Sto cercando di lavorare prevalentemente da solo – prosegue –, lasciando mia moglie a casa insieme al bambino. Inoltre indosso sempre sia la mascherina che i guanti, facendo entrare le persone dentro all'edicola una alla volta". A fare più impressione a Massimo è indubbiamente l'atmosfera surreale che si respira dall'apertura alla chiusura. La strana sensazione di essere stato catapultato all'improvviso in un film apocalittico come 'Io sono leggenda', però, non demorde il giornalaio che, proprio in queste recenti settimane di emergenza sanitaria nazionale, non ha mai smesso di mettersi a disposizione dei cittadini. Spesso preoccupandosi anche di fare qualche consegna a domicilio, venendo di fatto incontro alle esigenze dei lettori che abitano nelle vicinanze del suo chiosco.

Giulia Tonelli