Ecco i laboratori digitali Investimento milionario

Monica Capra di Cisl Scuola: "A Spezia l’emergenza è per infanzia e primaria". Il nodo delle nomine: il sistema informatico del ministero è inadeguato

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Una scuola capace di tornare a crescere, lasciandosi alle spalle i due anni bui dell’emergenza covid ma anche il gap logistico-strutturale che continua a pesare, nonostante interventi cospicui di miglioramento e ristrutturazione, sulla qualità delle lezioni, delle attrezzature e, più in generale, dell’accoglienza. Se la copertura delle cattedre ha subito una significativa accelerazione, restano da sciogliere, sull’altro versante, ancora molti nodi. La risposta più importante quest’anno dovrebbe arrivare dai fondi del Pnrr 4.0 con cui realizzare, entro il giugno 2024, spazi di apprendimento innovativi e laboratori per le professioni digitali. Le cifre della cosiddetta Azione 1 sono importanti: 1.523.858 euro per nove istituti di secondo grado e 2.518.651 milioni per i 18 di primo grado.

Nel capitolo Azione 2 (realizzazione di laboratori per le professioni digitali del futuro, Next Generation Labs), figurano invece 1.359.999 euro destinati a nove istituti di secondo grado. E infine le risorse per le azioni di prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, con un intervento straordinario volto alla riduzione dei divari territoriali nella scuola secondaria di primo e secondo grado nell’ambito della Missione 4: 1.412.851 euro per sette istituti di secondo grado e 160.946 euro per due istituti di primo grado. In tutto 6.976.306 euro per dare risposta alla domanda di modernizzazione della scuola. Basteranno? Sicuramente non per risolvere tutti i problemi, comunque - dicono gli addetti ai lavori - un bel passo avanti. Restano ancora incognite, nel frattempo, anche per la copertura delle cattedre e dei servizi, con molti nodi irrisolti, per esempio per quello che riguarda il sostegno. "Il problema - osserva la segretaria regionale di Cisl Scuola Monica Capra (in foto) - a parte la necessità di riuscire a completare la partita degli insegnanti di sostegno, un dato comune a tutta la Liguria, il problema è l’impossibilità di poter stabilizzare posti che potrebbero essere di ruolo perché manca il titolo di specializzazione del singolo. Come sindacato abbiamo chiesto all’Università di ampliare i numeri per le specializzazioni del sostegno, ma le risposte non sono ancora arrivate.

A Spezia l’emergenza si pone per infanzia e primaria, dove i posti vanno a supplenza e quindi cresce il precariato. Quanto alle nomine, il sistema informatico del ministero ha qualcosa di diabolico e gli uffici scolastici si trovano spesso nell’ impossibilità di interagire con le richieste di personale, costretti frequentemente a dover rifare le graduatorie".

Ma non c’è solo questo. "L’altro problema - sottolinea Capra - è quello degli organici del personale Ata e dei collaboratori scolastici, dove il quadro si è aggravato a causa della pandemia e si è ritornati ai livelli dettati dal Ministero, insufficienti a dare copertura alle esigenze di vigilanza e apertura dei plessi. Insomma, serve una politica più legata alle esigenze della scuola a quelle di dover fare cassa". "Stiamo incontrando i futuri parlamentari - chiosa la segretaria di Cisl scuola - i quali ci raccontano che dopo il 25 settembre con le loro proposte tutto sarà risolto o quasi. Però non è serio, se non si dice cosa si vuol fare nel concreto e dove si intendono prendere le risorse necessarie".

Franco Antola