"Sono decine gli esami sanitari salvavita non prenotabili in Liguria, non è più garantito il diritto alla salute sancito dall’articolo 32 della Costituzione, siamo al limite dell’interruzione di pubblico servizio". La denuncia arriva dagli esponenti della Lista Sansa in Consiglio e contiene l’illustrazione di una proposta avanzata alla giunta Toti e alle altre forze politiche "per risolvere il problema emergenziale delle liste d’attesa nelle Asl liguri". Dal gruppo di minoranza partono col rendere noti i dati raccolti nelle ultime settimane contattando i medici delle varie province liguri e consultano i dati forniti da Alisa. "Non risultavano prenotabili in Asl 5 ad esempio la colonscopia o in Asl 2 l’eco addome completo, mentre per quanto riguarda i tempi di attesa ci vogliono 323 giorni per una visita urologica in Asl 1, 281 per una visita ginecologica in Asl 2, 288 per una visita dermatologica in Asl 3, 596 per una risonanza encefalo e 345 per una esofagogastroduodenoscopia con biopsia in Asl 5". "È evidente – concludono i consiglieri di opposizione – che il sistema sanitario della Liguria non garantisce prestazioni salvavita cui i cittadini hanno diritto". Quindi il contenuto della mozione: "Facciamo appello a tutti i partiti di maggioranza e opposizione perché firmino il testo che presenteremo al prossimo Consiglio. Chiediamo di impegnare la Regione e il sistema sanitario perché informino immediatamente i cittadini della possibilità di prenotare in intra moenia pagando solo il ticket o in laboratori privati con immediato rimborso". Immediata la replica della Regione. "La Lista Sansa in maniera del tutto irresponsabile alimenta un ingiustificato allarmismo. Ogni cittadino che risiede in Liguria o che vive anche temporaneamente nella nostra regione non corre alcun rischio nel mondo della sanità regionale come invece il consigliere afferma. Regione Liguria eroga prestazioni di emergenza urgenza, prestazioni ambulatoriali, ricoveri (programmati e non): il tutto rispettando le normative nazionali in materia all’interno dei livelli essenziali di assistenza. Il problema delle liste d’attesa è non solo regionale, ma nazionale come testimoniano gli ultimi dati ufficiali di Agenas. Ogni Asl ha individuato percorsi per il rispetto dei tempi di attesa dedicati ai cittadini il cui appuntamento inizialmente non rispetta la classe di priorità indicata dal medico prescrittore. E la Regione, per far fronte ad una situazione così peculiare e delicata, ha messo in atto misure correttive che, rispetto al 2021, hanno portato ad un incremento di 500mila prestazioni erogate pari a circa 25 milioni di euro".