E’ pericoloso abbandonarsi al vittimismo

Massimo

Benedetti

Lo Spezia arriva da quattro sconfitte consecutive, però contro avversari che si chiamano Inter, Torino, Lazio e Atalanta. Forse pensava di essere già salvo, ma gli exploit del Genoa e soprattutto della Salernitana hanno minato le certezze. Immaginate come sarebbe la classifica adesso solo se il Cagliari avesse battuto il Verona quindici giorni fa. La salvezza è ancora da conquistare, questo è fuori dubbio, però bisogna evitare di cadere nel vittimismo indotto dalle decisioni arbitrali avverse e ancor peggio nel complottismo, come purtroppo sta succedendo. Perché sarebbe pericolosissimo. Il torto subìto per il gol di Acerbi in fuorigioco è sotto gli occhi di tutti e non si discute, il danno di un punto scippato è evidente, ma da qui a dire che c’è un disegno occulto per fare retrocedere lo Spezia ce ne passa. E poi perché? Per il bacino di utenza troppo piccolo per la serie A? Da questo punto di vista non è che l’Empoli lo abbia più ampio, eppure è già salvo. No, come sempre conta il campo e lo Spezia è padrone del proprio destino. Nel calcio sono determinanti le motivazioni, oltre che i valori, e domani a Udine quelle delle Aquile dovranno essere fortissime per strappare quel risultato positivo che ancora manca per tagliare il traguardo e non farsi beffare in extremis.