"Discreto, senza mai interferire"

Vicino a tutte le forze dell’ordine per motivi di cronaca e di ossequio istituzionale (era anche Cavaliere della Repubblica). Ma con un trasporto particolare per la Polizia di Stato, per le profonde amicizie coltivate (fin dai tempi della camera oscura) al di là dell’ambito professionale. I ricordi affiorano come perle preziose nella vita di tanti poliziotti di ora e di un tempo. "Stavo accompagnando mio padre all’ospedale. Ci incrociò sulla via del posto di Polizia al pronto soccorso: una tappa del ’giro’ di nera. Fu colpito dai nostri sguardi. Che tenerezza! Disse scattandoci una foto che ora conservo con amore e che ora mi ricorderà anche di lui. Mauro è stato uomo di grandi sentimenti e premure verso gli altri, oltrechè un ottimo professionista. Mi piace ricordarlo così.." Alessandro Kurecska, ex capo della squadra mobile."Un fiuto innato per la notizia, condiviso col collega Francesco Carrassi: giornalisti di razza" ricorda l’altro mitico capo della mobile spezzina, Giuseppe Gallucci. "E’ capitato di trovare Mauro sul luogo del delitto prima del nostro arrivo. Le sue foto diventavano preziose per la Scientifica. Non esitava a fornirle. Mi stringo forte ai suoi cari"

"Svolgeva il suo lavoro con discrezione e rapidità: in pochi scatti riusciva a cogliere gli aspetti più significativi della scena e lo faceva senza mai interferire con l’attività investigativa" rievoca Maria Antonietta Aiosa, altra poliziotta che ha fatto storia.

La frequenza degli incontri ha trasformato il rapporto di lavoro in amicizia. "E ’ capitato di scambiarci delle confidenze, nella certezza che sarebbero rimaste “al sicuro“. La sua scomparsa mi ripropone tanti ricordi e mi addolora il pensiero di non poterlo più incontrare".

C.R.