Dieci brani che definisce ’la punta di un iceberg’, pagine di un diario personale che scaturisce da un flusso di scrittura emotiva figlio della quarantena. Si chiama ’From the other Hemisphere’ l’album dell’artista spezzino Deut, al secolo Giuseppe Vitale: un lavoro autoprodotto che si lega all’ep del 2019 ’A running start’, di cui è prosecuzione ideale. In arrivo, come descritto dal titolo, dall’altro emisfero, in cui emozioni e creatività la fanno da padrone. "Una sorta di overthinking nato dalla disponibilità di troppo tempo per stare con se stessi. La quarantena per me – spiega – è stata l’occasione per giocare e sperimentare con altri strumenti, creare strati di suono che poi si sono sovrapposti ed armonizzati". La voce calda e allo stesso tempo carezzevole di Vitale guida l’ascoltatore in temi legati tanto all’intimità del singolo, quanto all’universalità dei sentimenti e degli stati d’animo. Non a caso, Deut definisce il suo album "il diario di una generazione". "Sono più punti di vista che dialogano: tanto temi allegri quanto dolori, ma anche melodie delicate e gioiose in contrasto con ciò che dico, per sdrammatizzare. Questo lavoro nasce da una dimensione personale, ma mi sono accordo che quello che sentivo era uguale a quello che provavano gli altri: da qui, la consapevolezza di aver dato voce ad un periodo storico". La morte di persone care, le delusioni lavorative, l’intimità, lo sfruttamento emotivo, il futuro delle generazioni: una girandola frutto della sensibilità di Deut sublimata dal lavoro di gruppo. "Volevo che il suono fosse molto semplice, nonostante la stratificazione di tracce. Abbiamo campionato errori, lasciando che comunque fosse chiaro e definito, che sapesse di vecchi dischi mescolando strumenti acustici a tastierine, batterie elettriche: ho ottimizzato tutto con David Campanini, che ha curato la produzione, il suono e la registrazione". Sperimentare, come durante l’infanzia: atelierista, oltre che illustratore, Vitale si occupa di linguaggi espressivi nella prima età. E si sente. Nella squadra ci sono anche Alessandro Messina, autore delle fotografie e musicista nel disco alla chitarra e al basso, Emiliano Bagnato alla chitarra e Sofia Bianchi al contrabbasso e agli archi. Chiara Tenca