'Superdaspo' al tifoso dello Spezia. Troppi scontri: sorveglianza speciale

A casa non oltre le 21, misura paragonabile agli arresti domiciliari

Ultras

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La Spezia, 18 luglio 2018 - Aveva il ‘vizietto’ incontenibile delle aggressioni ai tifosi rivali, un ultras ventunenne dello Spezia Calcio. Ma dopo il provvedimento durissimo del tribunale di Genova, il ragazzo dovrà rigare dritto e dire addio alle partite della squadra del cuore. Uscendo da casa soltanto in orari prestabiliti e senza mai dimenticarsi di rispondere alle convocazioni della polizia. Una misura restrittiva paragonabile per gravità a quella degli arresti domiciliari, e che rappresenta uno dei casi-pilota in tutta Italia.

E’ la parabola di un ragazzo residente nella provincia della Spezia, studente universitario, e amante, oltre che del calcio, anche del pugilato, in cui gareggia da dilettante. Il ventunenne, tifoso accanito (forse troppo) della squadra delle Aquile, nel giro di due anni è riuscito a collezionare tre Daspo per altrettanti episodi di violenza nei confronti di tifosi rivali, mettendo in piedi un palmarès di tutto rispetto: quattordici anni di sanzioni in totale. Un piccolo record. Ma il ragazzo, non pago, il 7 aprile è ricaduto nel vizietto e ha aggredito a calci e pugni un’auto di tifosi dell’Empoli al termine del match con lo Spezia, nei pressi dello stadio, a due passi dal centro.

Per poi dileguarsi alla vista dei poliziotti in borghese, che hanno filmato tutto con un cellulare permettendo la sua identificazione. Il pareggio dello Spezia tra le mura casalinghe non dev’essergli andato giù. Un fattore di cui non devono aver tenuto conto i giudici del competente tribunale di Genova, che, su proposta del questore della Spezia, hanno usato il pugno duro, sottoponendolo a una misura di sorveglianza speciale della durata di un anno. In soldoni, il ventunenne non potrà rientrare a casa dopo le 21 né uscire prima delle 5 del mattino.

E dovrà anche rinunciare ad assistere alle partite dell’amato Spezia, amichevoli comprese: non potrà muoversi da casa durante i match casalinghi né andare fuori città durante le trasferte. Per fortuna, l’ultimo agguato non ha avuto come conseguenza alcun danno fisico o materiale. Tanto che i due tifosi dell’Empoli vittime dell’aggressione hanno rinunciato a sporgere denuncia nei confronti del ventunenne. Il giovane ha iniziato a percorrere la strada della violenza a maggio 2015, con un primo agguato ai pullman del Vicenza in transito vicino allo stadio spezzino, presi letteralmente a sassate. L’episodio gli aveva fruttato il primo Daspo di un anno.

Poi il bis a dicembre 2016, con i tifosi della squadra veneta sempre nel ruolo degli aggrediti: anche in quell’occasione, infatti, il ragazzo partecipò a un assalto con lanci di oggetti contundenti, tra cui bottiglie, che causò veri e propri disordini. Risultato: altri cinque anni di Daspo. Per ultima l’aggressione ai tifosi della Massese, nell’aprile 2017, che ha aggiunto gli ultimi otto anni di Daspo a quelli già accumulati in precedenza. Ma gli ultras dello Spezia non sono nuovi a simili episodi: lo scorso aprile a un bar del centro città frequentato da molti tifosi aquilotti era stata sospesa per quindici giorni la licenza di somministrazione di alimenti e bevande. Gli ultras, infatti, vicino al locale avevano perso il controllo più volte, con lanci di bottiglie e fumogeni prima contro una civetta della Polizia e poi contro un pullman di tifosi ospiti.

Gabriele Cocchi