
Un itinerario blu per far conoscere e valorizzare alcuni dei più bei gioielli naturalistici del Mar Tirreno compresi tra i siti marini di Natura 2000, la ‘rete ecologica’ istituita trent’anni fa dall’Unione Europea. Un fitto calendario di tappe in mare e a terra che ha preso il via ieri alla Spezia e che fino al 28 giugno permetterà di toccare oltre 30 siti marini in un progetto di citizen science, volto alla sensibilizzazione della popolazione. È partita ieri dalla Spezia, la prima tappa della campagna velica realizzata nell’ambito di Life a-mar Natura 2000, iniziativa che vede come capofila Federparchi – Europarc Italia, con la partecipazione di Triton Reserch, Lipu, Fundacion Biodiversidad e il supporto della Lega Navale Italiana.
Punti chiave delle attività saranno i tre parchi nazionali cofinanziatori dell’iniziativa: il Parco nazionale delle Cinque Terre, l’Arcipelago Toscano e l’Asinara. Ieri al circolo velico della Marina Militare della Spezia, il taglio del nastro, con la partenza di Teta, una delle imbarcazioni a vela provenienti dai sequestri alla criminalità organizzata, affidate dall’autorità giudiziaria alla Lega Navale Italiana e da questa messe al servizio della campagna. La prima tappa ligure si concluderà il 21 maggio, e toccherà Lerici, Portovenere, Monterosso e Portofino per poi proseguire con successive tappe lungo la costa settentrionale della Sicilia, della Toscana, della Sardegna e infine del Lazio con eventi in mare e a terra.
"Sono cinque – spiega il presidente della Lega Navale Italiana, Ammiraglio Donato Marzano, le imbarcazioni sequestrate alla malavita organizzata e impegnate nel contrabbando di armi, esseri umani e droga, che sono state assegnate alla Lega Navale Italiana per lo svolgimento di attività istituzionali". A bordo un equipaggio formato da soci della Lega Navale Italiana composto da esperti velisti, come Dario Noseda, velista dell’anno nel 2018 e skipper della tappa ligure. "Loro- spiega l’Ammiraglio Marzano- saranno anche le orecchie e gli occhi della ricerca ambientale, perché applicheranno una app (NauticAttiva) per il monitoraggio delle specie marine protette e dell’inquinamento in mare, dati che verranno analizzati dall’università di Bari ‘Aldo Moro’, con cui collaboriamo".
Maria Cristina Sabatini