"Il Covid era in Liguria già da dicembre"

Lo spiega il professor Filippo Ansaldi. Ventimila campioni per trovare gli anticorpi . Lo studio di Alisa si concluderà a giugno

Esami sui campioni di sangue per mappare gli anticorpi presenti

Esami sui campioni di sangue per mappare gli anticorpi presenti

La Spezia, 26 maggio 2020  - Ventimila campioni per testare la risposta anticorpale in Liguria al Covid -19. Una mappatura, fatta mese per mese, che vedrà il suo compimento il prossimo giugno. E sono già 4mila quelli testati fino ad ora. Ma questo studio non darà soltanto un quadro della situazione, ma sarà in grado di quantificare la cosidetta “immunità di gregge”. E questo è senza dubbio l’informazione più interessante che potrebbe arrivare dai campioni. Una risposta anticorpale alta che farebbe tirare un sospiro di sollievo agli addetti ai lavori e alla popolazione.  

«Un dato che speriamo di trovare positivo è quello di una sieroprevalenza elevata – spiega il professore Filippo Ansaldi di Alisa – perché ci permetterebbe di raggiungere un’immunità di gregge più rapidamente. Non solo, ma anche i dati di letalità sarebbero più bassi. Cioè se noi abbiamo 100 asintomatici e un decesso, allora abbiamo una letalità dell’1% ma se ogni 100 sintomatici ne abbiamo 10 volte tanto di asintomatici è evidente che la mortalità dell’infezione è molto più bassa". Insomma tutto dipende dalla risposta anticorpale che è allo studio. Per avere dati maggiori si dovrà aspettare un’altra quindicina di giorni. Intanto i campionamenti sul sangue continuano e si è arrivati a capire che l’uomo di Codogno, finito in ospedale, non era il primo caso di infezione. "Noi facciamo risalire come momento zero per la circolazione il famoso 20 febbraio – prosegue il professore Ansaldi – con il paziente di Codogno, ma in realtà quello che abbiamo osservato fa propendere per una circolazione sottesa già nel periodo precedente. Questo da un lato per uno studio retrospettivo, antecedente a Codogno... Per quanto riguarda invece il periodo successivo a Codogno ci permette di dire quanti sono stati veramente gli asintomatici, quanto ha circolato e quanta immunità di gregge abbiamo. E così ottimizzare le eventuali misure".  

Di certo al momento c’è che in Liguria sono emersi 11 campioni accertati IGg a gennaio, e almeno 2 a dicembre. E questi risulato fanno pensare ad una circolazione del virus già nel mese di dicembre se non addirittura novembre. Uno studio complesso che rientra all’interno di un progetto più vasto che ha appunto lo scopo di valutare la circolazione del virus nella nostra regione nel tempo e analizzare retrospettivamente le sacche di sangue del periodo di dicembre e gennaio. «E da questo input siamo partiti e abbiamo continuato a lavorare sul modello che ha un po’ guidato le nostre scelte per quanto riguarda l’offerta sanitaria in termini di posti letto sia di media intensità che di terapia intensiva e sia, appunto per una indagine retrospettiva – conclude Ansaldi –. E fin dalla prima indagine restrospettiva è emerso che avevamo delle tac polmonari molto sospette a partire dalla fine di dicembre. Poi dall’ analisi più completa dei radiologi del San Martino e del Galliera è venuto fuori un numero significativo di tac polmonari altamente sospette nel mese di dicembre e gennaio". Uno studio prossimo ad essere pubblicato e che ha appunto confermato un certo numero di soggetti con anticorpi IGg a gennaio. Anticorpi specifici e che quindi permettono di avere meno dubbi sulla circolazione del virus a dicembre.  

Anna M. Zebra