Coronavirus Liguria 18 novembre, bollettino contagi: 315 casi, calano i ricoveri

I dati della Regione: alla Spezia e provincia 81 nuovi casi

Coronavirus, l'andamento dei casi in Liguria

Coronavirus, l'andamento dei casi in Liguria

La Spezia, 18 novembre 2021 - Sono 315 i nuovi casi di coronavirus registrati in Liguria nella giornata di giovedì 18 novembre. Questi i dati diffusi dalla Regione Liguria in merito al contagio da covid. Non si registrano intanto nuove vittime mentre i ricoveri sono in calo. Nella mattinata di giovedì il Gimbe aveva messo in guardia: La Spezia è una delle città dove è più alta l'incidenza dei casi settimanali ogni centomila abitanti, con una crescita importante negli ultimi giorni. 

Il giorno prima: 271 casi

La mappa del contagio

I contagi tornano a concentrarsi nell'area metropolitana: dove sono oggi 139 (89 nell'Asl3 di Genova e 50 nell'Asl4 del Tigullio). A Imperia i nuovi casi sono 37, a Savona 58 e a La Spezia 81.

I ricoveri

Si riducono i pazienti covid in Liguria, oggi sono undici in meno per un totale di 109 ospedalizzati, con il numero degli ammalati in terapia intensiva stabile a 12.

Vaccini

Quanto alla campagna vaccinale, nelle ultime 24 ore sono state somministrate 7.224 dosi di Comirnaty o Moderna, portando a 952.432 le seconde dosi) e a 92.698 le dosi aggiuntive (addizionali o booster).

Toti: "Assurdo chiedere restrizioni"

«Un'assurdità che non tiene conto degli ultimi dati: la curva di crescita del virus a Spezia sta rallentando, i ricoverati nell'intera regione si riducono di 11, direi che non c'è nessuna emergenza e non sapremo quali misure prendere». Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti risponde così alla richiesta del presidente della fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta che, a fronte dei numeri della Spezia, tra le sette provincie italiane con la più alta incidenza, chiede restrizioni a livello locale. Il presidente Toti, inoltre, smentisce l'ipotesi di un aumento dei posti letto covid. «Non c'è nessun piano incrementale in previsione - spiega - perché i pazienti calano. Funzionano sempre i nostri sistemi di rotazione verso strutture di riabiltazione e abbiamo un numero di posti letto più che sufficiente a gestire non solo questo momento ma anche se dovessero triplicare i dati senza bisogno di toccare in modo diverso il nostro assetto sanitario».