La morte di Marco Corini, interrogata la sorella: "Sono distrutta"

Il legale della donna "Nessun omicidio. Le intercettazioni sono pericolosissime"

L’avvocato Marco Corini

avvocato marco corini

La Spezia, 17 febbraio 2016 - "Sono distrutta". Queste le uniche due parole pronunciate con un filo di voce da Marzia Corini, il medico anestesista, accusata di aver ucciso il fratello, l'avvocato Marco Valerio, con una iniezione di sedativi, al termine dell' interrogatorio di garanzia durato circa 20 minutiLa dottoressa Corini, accompagnata dall'avvocato dal legale di fiducia, Anna Francini, si avvalsa della facoltà di non rispondere. 

Secondo l'accusa, Marzia Corini avrebbe accelerato la morte del fratello dopo aver riscritto il testamento, che non era per lei vantaggioso, e fatto firmare al congiunto, dopo aver distrutto il primo. Nel primo, secondo gli investigatori, l'eredità milionaria del fratello avvocato sarebbe andata alla fidanzata, una ragazza di 22 anni delle Seychelles, Isabò Barrack. La morte dell'avvocato è avvenuta il 25 settembre scorso, nel giorno in cui Marco Valerio Corini avrebbe dovuto incontrare un notaio per chiarire alcuni dubbi che nutriva sul testamento fattogli firmare dalla sorella. L'indagine era partita da una segnalazione agli inquirenti di un amico di Corini.

L'interrogatorio è avvenuto nell'ufficio del gip Marta Perazzo, che venerdì scorso ha firmato l'ordine di custodia cautelare per la Corini, disponendo gli arresti domiciliari. Nell'ufficio del gip si sono presentati anche i magistrati inquirenti Luca Monteverde e Giovanni Maddaleni.

L'avvocato Francini, che difende l'anestesista è stata assai critico con le intercettazioni che addebiterebbero alla sua assistita la morte del fratello: "Sono uno strumento pericolosissimo, le estrapolazioni in contesti più ampi fa sì che chi le legge possa non calarle nella realtà. Hanno bisogno di un metodo più ampio di lettura". Francini ha poi spiegato che «la signora non ha risposto alle domande perché siamo entrati in possesso della documentazione e degli atti solo ieri e vista la gravità dell'accusa è opportuno che chi risponde sia a conoscenza della documentazione e abbia la forza psicologica per affrontare una cosa del genere. La signora è molto scossa. Sicuramente si saranno altre occasioni per parlare con i pm".